Il segretario regionale De Nisi, il presidente Graziano e i vertici provinciali del movimento parteciperanno al sit-in dei sindaci a Catanzaro. «Il vero problema è che le infrastrutture non rientrano nei Lep»
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«Ci sarà anche “Azione Calabria” al sit-in dei sindaci in programma domani a Catanzaro per protestare contro l'autonomia differenziata». Lo rendono noto il segretario regionale Francesco De Nisi, il presidente Giuseppe Graziano e i segretari provinciali Roberto Guerriero (Catanzaro), Santo Suraci (Reggio Calabria), Giovanni Lefosse (Cosenza), Maurizio Mazzotta (Vibo Valentia) e Rino Le Rose (Crotone). “Azione” in consiglio regionale appoggia la maggioranza di centrodestra, ma avversa la riforma Calderoli: il suo leader Calenda ha spiegato che la ritiene inattuabile, visto che per definire i Lep serviranno decine (se non centinaia) di miliardi di euro.
«L'iniziativa arriva dopo che lo scorso 23 gennaio - è detto in un comunicato del partito - è stato approvato in prima lettura il Ddl Autonomia differenziata, proposto da Roberto Calderoli, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Meloni. La legge mira a decentrare il potere decisionale dello Stato attribuendo alle Regioni a statuto ordinario forme di autonomia su 23 materie, come previsto dall'articolo 116 della Costituzione».
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«Come sempre avviene in politica, negli ultimi anni - riporta ancora il comunicato - la memoria non è il forte delle coalizioni. Se ci fosse un po' di memoria il centrosinistra dovrebbe parlare solo dopo aver fatto mea culpa e chiesto scusa agli italiani per la scellerata riforma del Titolo V della Costituzione che ha consentito a Calderoli di proporre questo demenziale disegno di legge. Le materie includono salute, istruzione, ambiente, energia e altri possibili settori definiti. I promotori del decentramento vogliono far credere che una maggiore autonomia legislativa e amministrativa rispetto al Governo centrale semplifichi le procedure e migliori le condizioni di vita sui territori. Per capire che si tratta di una idiozia basti pensare a una regione piccola come la Calabria che organizza su base regionale la gestione del sistema dell'istruzione».
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«Paradossalmente - riporta ancora il comunicato - non sono i Livelli essenziali di prestazione la cosa che ci preoccupa di più. Anche perché si dice che tutto quanto legato ai Lep non verrà toccato per almeno due anni dato che non ci sono soldi e non sono ancora definiti. Il vero dramma, e da qui facciamo appello alla deputazione calabrese affinché incalzi la battaglia su questo, sono tutte quelle materie che non si calcolano in base ai Lep. Nei giorni scorsi il presidente di Svimez, Adriano Giannola, intervenuto in Calabria ad un incontro sulle nuove Zone economiche speciali, lo ha detto chiaramente. Il vero problema dell'Autonomia Differenziata sono le altre materie su cui interviene: le strade, le autostrade, gli aeroporti, la protezione civile e tutto ciò per cui non è specificata la necessità di rispettare i Lep con le competenze che verrebbero trasferite immediatamente. Invitiamo i parlamentari calabresi a dare al Governo la visione reale di quanto realmente sta nascosto dietro all'Autonomia differenziata, perché la corresponsione delle risorse in base alla spesa storica, a conti fatti, sarebbe l'ultimo e più effimero dei problemi».