VIDEO | Secondo il rapporto presentato da Avviso Pubblico, la Calabria si attesta al terzo posto con 45 casi nel 2021. I social network sono il mezzo intimidatorio più utilizzato a livello nazionale, al Sud prevalgono gli incendi dolosi
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Sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica amministrazione. Sono questi i destinatari dei 438 atti intimidatori di minaccia e di violenza registrati nel 2021 da Avviso Pubblico in tutto il Paese.
Seppure i dati relativi al 2021 facciano registrare un calo del numero degli eventi rispetto al 2020, la situazione resta preoccupante. Le distanze tra Centro-Nord e Sud si stanno infatti progressivamente assottigliando, con l’incidenza dei casi al Settentrione, pari al 45,5% del totale.
In questo quadro la Campania si conferma ininterrottamente dal 2017 - la regione in cui sono state registrate il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 72 casi, pur facendo segnare un calo del 15% rispetto al 2020. Seguono Sicilia e Calabria rispettivamente con 51 e 45 casi. Quarto posto per la prima regione al di fuori del Mezzogiorno: la Lombardia che con 43 casi supera infatti la Puglia che ne conta 41 si confermai il territorio più colpito dell’area Centro-Nord.
Il territorio provinciale più colpito si conferma invece Napoli, con 45 casi, a cui seguono Reggio Calabria (20) e Cosenza (19). Nella nostra regione, più staccate entrano nella classifica anche Vibo con 4 casi, Crotone e Catanzaro con un caso a testa.
I soggetti maggiormente presi di mira da minacce e intimidazioni con il 57% dei casi censiti sono gli amministratori locali. All’interno di questa percentuale i più bersagliati si confermano i sindaci (70%) e poi gli amministratori regionali e municipali i cui casi sono aumentati del 10%
Il rapporto di Avviso pubblico fornisce indicazioni anche sul come si intimidisce un amministratore a seconda delle diverse aree del Paese. Nel 2021 i social network sono stati il mezzo più utilizzato per intimidire, minacciare e diffamare gli amministratori locali, seguiti da lettere/volantini/messaggi e da incendi e aggressioni. Ma se social e lettere vanno in voga al centro nord, dalle nostre parti il metodo più utilizzato resta l’incendio con una incidenza del 18% dei casi.
Ma le intimidazioni, specifica il rapporto possono venire anche da comuni cittadini. In questo ambito il 36% dei casi è legato a proteste e agitazioni dovute alla pandemia da Covid-19. Presi di mira i Presidenti di regione: insultati, diffamati e minacciati perlopiù attraverso social network e scritte sui muri delle città.
Infine, il 20% dei 438 casi censiti da Avviso Pubblico nel 2021 sono avvenuti in Comuni che in un passato più o meno recente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. il dato che coinvolge 57 comuni, di cui 15 in Calabria, è anche quello più alto mai registrato nei Rapporti di Avviso Pubblico.