Magro bottino per la Lega nei tre piccoli comuni del cosentino, in cui erano state depositate liste di candidati sotto il simbolo raffigurante Alberto da Giussano, in occasione delle elezioni amministrative.

Lega, nel Cosentino una manciata di voti

Nel complesso i salviniani hanno riscosso appena undici preferenze. Dieci le hanno incassate a Carpanzano, con il candidato sindaco Nicola Aronne, solo una a Castroregio dove l’aspirante primo cittadino era Francesco Costabile, e nessuna a Plataci, comune in cui Riccardo Lettieri ha chiuso la sua corsa verso la fascia tricolore con zero preferenze. In un quarto comune, Cellara, la lista della Lega era stata esclusa per una irregolarità nella documentazione depositata. La scelta di mettere in lista soggetti privi di qualsiasi legame con il territorio, aveva fatto sorgere il dubbio che la partecipazione fosse esclusivamente finalizzata ad eleggere un gruppo di consiglieri di minoranza che spetta di diritto alla compagine perdente, a prescindere dal numero di voti riscossi, nel caso in cui vi siano soltanto due liste in corsa.

Candidati e collaboratori

Inoltre, qualche perplessità aveva suscitato la scelta di candidare le stesse persone in più comuni, pescando a piene mani dalla struttura speciale della capogruppo in consiglio regionale Simona Loizzo e tra familiari e collaboratori di Leo Battaglia, a sua volta dipendente della stessa struttura in qualità di responsabile amministrativo al 50 percento. Erano tra l’altro in lista la moglie e la madre di Leo Battaglia, Emanuela Malizia e Maria Mastrascusa, entrambe in corsa sia a Carpanzano sia nella lista ricusata di Cellara, un collaboratore del negozio dell’usato di proprietà di Leo Battaglia, Giuseppe Ciappetta, anche lui candidato a Carpanzano e Cellara, e poi i due autisti al 50 percento Mario Filippo Tosti, in lista a Cellara e Plataci, e Riccardo Lettieri, aspirante sindaco di Plataci che, come detto, ha chiuso l’esperienza con zero consensi.