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‘Il tentativo del sindaco Occhiuto di presentarsi alla città sotto le insegne pulite e immacolate di liste civiche, altro non è che una malcelata manovra elettorale finalizzata a ricostruirsi una verginità politica che – ammesso e non concesso abbia mai avuto – ha perso da tempo. Nella sua breve carriera politica, Mario Occhiuto è transitato con disinvoltura sotto le insegne di una lunga serie di partiti e movimenti politici che si sono distinti per incapacità e inadeguatezza e, per questo, sono letteralmente scomparsi dal panorama politico nazionale (Udc) o sono avviati a fare la stessa fine a causa di lacerazioni e faide interne (Forza Italia). Anche nelle amicizie Occhiuto si è dimostrato poco lungimirante e con scarso dell’opportunità politica. Resteranno scolpite nella memoria dei cosentini le inaugurazioni del canile di Donnici con l’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e con la compagna Martina Hauser - l’assessore più assenteista d’Italia - poco dopo incappati entrambi in una brutta vicenda giudiziaria di corruzione legata alle bonifiche ambientali.
Se Occhiuto pensa di potere ingannare i cittadini con l’escamotage delle liste civiche si sbaglia di grosso. Troppe e troppo profonde sono le sue compromissioni con il potere politico ed economico che ha tenuto sotto scacco la città utilizzando un’Amministrazione compiacente per fare affari e ricavare utilità nel silenzio complice e interessato di sindaco e Giunta.
Affannarsi per cercare di prendere le distanze dalla parte politica responsabile della crisi del “modello Cosenza” è un’inutile perdita di tempo: i cittadini che lui tratta da gonzi ma che gonzi non sono, hanno perspicacia e buon senso e, dopo cinque anni di malgoverno, inefficienza e degrado, sono pronti a mandarlo a casa da dove potrà, questa volta legittimamente, continuare a farsi gli affari propri come del resto ha fatto in questi ultimi cinque anni’