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Le ipotesi di queste ore sono state tante, non ultima quella che ad assumere la regia a questo punto potrebbe essere il Pd romano; proprio questa circostanza suscita molte perplessità.
Della regia romana, infatti, in questa stranissima ascesa di Lucio Presta a candidato a sindaco della città di Cosenza non si è vista traccia; se così fosse stato, infatti, non si comprende come dopo la candidatura di Presta, che tutti hanno collocato nella sfera di gradimento del Premier della città degli Uffizi, proprio i maggiori alleati del primo ministro nella città bruzia hanno fatto a gara a prendere le distanze da questa candidatura: Gentile, Paolini, Covello, Laratta.
L'impressione che si ha invece è il contrario: ci sembra che Roma, e tutto l'entourage nazionale del Pd, segua l'esempio di quel Ponzio Pilato che duemila anni fa fece crocifiggere Cristo, senza colpo ferire. La patata bollente è tutta a Cosenza.
Nella riunione che da qui a qualche ora si terrà nel centrosinistra cosentino, è più facile immaginare che il Pd proponga, o tenti di proporre a quel tavolo, una candidatura unitaria, di tutto il partito. Oppure che a proporre un candidato di superamento possa essere lo stesso Psi, che potrebbe mettere sul tavolo l'autorevole nome di Franz Caruso, principe del foro cosentino, nonché già candidato e primo dei non eletti alle regionali.
Non si può escludere nemmeno l'ipotesi che i verdiniani possano proporre il nome di Giacomo Mancini, che già mesi fa aveva scaldato i motori senza tuttavia mai smuoversi dalla linea di partenza. Anche se Giacomo Mancini sembra non essere molto gradito alla famiglia Morrone.
Il senatore Franco Bruno potrebbe a sua volta calare l'asso vincente, portando sul tavolo il nome di De Tommaso, che più che un asso potrebbe rivelarsi un due di coppe (quando la briscola è a denari).
E dunque è plausibile che il Pd e il centrosinistra possano arrivare a individuare la candidatura di Carlo Guccione. Solo a quel punto tutta la coalizione potrebbe presentarsi al cospetto di Paolini e dei fratelli Gentile, e imporgli la convergenza sulla base di un presunto nuovo schema politico.
Chiaramente quanto delineato, pur avendo una posizione indignata nei confronti dei retroscenismi giornalistici, è tutto un esercizio di 'retroscenismo'...
Pablo