Il Partito democratico ha rischiato di rimanere fuori dalla competizione elettorale ma alla fine è riuscito a mettere insieme 20 nomi nonostante la penuria di candidati determinata dalle lotte interne al centrosinistra che sostiene Stasi
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Obiettivo 8 e 9 giugno, adesso non restano che le elezioni. Accantonata anche la scadenza legata alla presentazione delle liste, da oggi in poi e per il prossimo mese sarà campagna elettorale, quella vera. Le prime schermaglie si sono, però, già palesate, anche su temi sensibili come il voto di scambio e, dalle premesse, i toni dei prossimi 30 giorni rischiano di infiammarsi ulteriormente.
La scadenza di mezzogiorno di ieri, nel frattempo, ha consegnato agli oltre 70mila elettori di Corigliano Rossano tre candidati a sindaco – Flavio Stasi, Pasqualina Straface e Domenico Piattello – e 17 liste. Otto saranno quelle a sostegno del sindaco uscente con 185 candidati al rinnovo del consiglio comunale, otto al fianco della pasionaria di Forza Italia con 196 candidati, una supporterà l’esponente civico già presentatosi a Corigliano nel 2009, con 24 in lista.
A voler dare credito alle voci circolate nelle ultime settimane, non sono mancate – tra i candidati consiglieri – défaillance, anche clamorose dell’ultim’ora, mentre nel confrontare le liste di cinque anni fa con quelle attuali si notano molti cambi di casacca: consiglieri comunali in scadenza che siedono all’opposizione ma si candidano con Stasi (come l’ex leghista Costantino Baffa e gli ex promenziani Francesco Madeo e Rosellina Madeo), simpatizzanti del centrosinistra che si schierano in liste di ispirazione destrorsa o viceversa. Curiose, invece, le coppie candidate anche nella stessa lista.
Amministrative Calabria | Elezioni comunali a Corigliano Rossano, in lizza tre candidati a sindaco e diciassette liste: i nomi
Caos Partito democratico
Tra i casi politici consistenti, quello più ingombrante lo ha creato il Partito democratico. Dato alla vigilia per “spacciato” e assente alla competizione elettorale per la seconda vota consecutiva, la lista è stata presentata, così come imposto dall’alto – da quanto si è appreso – al fotofinish, con diversi riempilista e con soli 20 componenti, per non consentire ai transfughi di giustificarsi dietro l’assenza del simbolo dalla competizione.
Il ri-debutto in società della lista del Pd, forzato dai dirigenti provinciali e regionali, ha fatto molto discutere, causando l’emorragia dei tesserati dem – quelli in quota Stasi che si erano iscritti alla vigilia del congresso cittadino nel 2022 per tentare la scalata alla guida del partito – verso le liste civiche che sostengono il ricandidato sindaco. Voci interne in proposito, riferiscono che al tentato di boicottaggio della lista del Pd abbia partecipato anche Stasi, per tenere serrati i ranghi a lui più fedeli. Nelle liste civiche che sostengono il sindaco uscente, infatti, sono molti quelli con la tessera del Partito democratico in tasca che, invece, avrebbero potuto tenerne alto il vessillo.
Una fuga dal Pd che ha creato intensi malumori tra i pochi dirigenti dem rimasti al loro posto dopo il diktat imposto dalle segreterie regionale e provinciale e dai consiglieri regionali Franco Iacucci e Domenico Bevacqua – con la benedizione dell’ex parlamentare Enza Bruno Bossio – di spingere il partito tra le braccia di Flavio Stasi, nonostante la contrarietà dei più. Il caso che riguarda poi la capogruppo in consiglio comunale e membro dell’assemblea regionale del partito della Schlein, Rosellina Madeo, è emblematico: niente Pd, parteciperà alla causa della lista “Città futura”. L’ispiratore della lista Azzurro mare che sostiene Stasi è invece, un altro consigliere comunale uscente, trasfuso di Azione dopo l’adesione al centrodestra, quel Francesco Madeo che nei cinque anni di consiliatura è stato tra i più strenui oppositori all’amministrazione comunale. Ironie del destino, dunque, ma che rendono l’idea di una politica ormai liquida che ha perso di vista orizzonti, ideali e valori come la coerenza, sacrificabili sull’altare dei personalismi.