Il noto penalista e docente universitario ai microfoni di “Buongiorno in Calabria” spiega la situazione attuale delle trattative sulla scelta del candidato sindaco («è in atto confronto democratico»), parla della necessità di aprirsi all’esterno e lancia qualche frecciata al Pd e a Doris Lo Moro
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Il noto penalista e docente universitario Mario Murone dice che la sua disponibilità a valutare la possibile candidatura a sindaco di Lamezia Terme per il centrodestra è ancora intatta. Lo ha confermato nel corso di “Buongiorno in Calabria”, la trasmissione condotta da Massimo Clausi e Jennifer Stella in onda dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 10 dalla suite aeroportuale di Lamezia.
«Sono stato contattato in ottobre – conferma il professore – e ho dato la mia disponibilità a valutare una eventuale candidatura, rimasta fino ad oggi. Il centrodestra ancora sta dialogando per cercare di individuare un candidato unitario su una rosa di nomi sul tavolo. Ovviamente se e quando dovessi arrivarmi la proposta valuterò perché chiaramente devono verificarsi alcune condizioni. Non mi sono mai spostato da questa posizione e continuo a valutare tutto quello che sta accadendo. Vedremo quindi. Valuteranno le forze politiche del centrodestra e valuterò io se accettare la candidatura se e quando mi verrà proposta».
Una di queste condizioni, lascia capire il penalista, è il rinnovamento della classe dirigente cittadina, da qui il suo interesse verso il mondo giovanile, normale vista anche il suo ruolo di docente. «A Lamezia abbiamo, o forse abbiamo avuto, e non so se l’abbiamo ancora, la possibilità di rinnovare la classe politica, di dare spazio ai giovani. Questa occasione in parte è stata persa perché i giovani sono stati messi da parte, non hanno avuto il dovuto rispetto politico. Non c’è stato il tentativo di aprirsi al confronto con loro, di capire le loro aspettative al fine di arrivare ad una politica nuova».
Murone al contrario ha ascoltato molto i ragazzi di Lamezia, anche se qualcuno ne ha approfittato per intorbidire le acque. «In questi mesi – ha detto – ho avuto molti contatti, con tanti giovani, di varie fazioni politiche diciamo per sintetizzare. Ho toccato con mano che ci sono tanti ragazzi che si vogliono impegnare. Rispetto alla candidatura, questa esigenza di confronto è stata letta da qualcuno come un barcamenarsi fra l’uno e l’altro schieramento politico. Non è così. Io mi sono confrontato con tutti perché se uno non è un politico e si affaccia alla politica è chiaro che con questa deve confrontarsi. Ma con quale? Certo non con la vecchia politica altrimenti i risultati saranno quelli di sempre e che vediamo appena superiamo la porta dell'aeroporto».
Per Murone uscire in qualche modo dai vecchi schemi sembra essere diventato un’esigenza della politica di oggi. «D’altro canto è un dato ricorrente – ricorda –. È notizia di ieri che a Rende come candidato sindaco sia centrodestra che centrosinistra si siano rivolti al medesimo soggetto. Ovviamente non voglio fare paragoni arditi, ma quello che voglio sottolineare è che c’è un interesse verso la società civile, nei confronti dei suoi esponenti che possono fare politica. Il rettore dell’Unical, Nicola Leone, a Rende ha dato la sua risposta precisa, chiara, immediata, evidentemente non è interessato a cimentarsi in politica ed è una scelta che nessuno può contestare. Ma il dato resta: la politica ha necessità di avere dei riferimenti all’esterno, sta cercando di fare un passo avanti, di modernizzarsi e non è solo un’operazione di facciata, ma di sostanza. Del resto anche l’esperienza di Paolo Mascaro dimostra che questa esperienza ha dato i suoi frutti»
In proposito durante la trasmissione si è sollevato il punto del perché Mascaro sinora non sia stato riproposto come candidato sindaco. «Mascaro ha operato bene – dice Murone – ma nel centrodestra è in atto un dibattito democratico. Si sta cercando evidentemente di arrivare ad una scelta adeguata alle esigenze politiche di tutte le parti che stanno colloquiando attorno a questo tavolo. Lui è espressione oggi di un partito, Forza Italia, e se il suo partito non ha messo sul tavolo la sua ricandidatura avrà incontrato qualche paletto dagli alleati e pensa ad un superamento. Al netto dell’operato di Mascaro che è persona che stimo, evidentemente ci sono equilibri di coalizione da mantenere»
Murone usa maliziosamente la parola confronto democratico. Quando infatti gli viene chiesto dell’altro campo ovvero della candidatura di Doris Lo Moro che ha ricevuto l’imprimatur del Pd, lui risponde con ironia. «Ha ricevuto l’imprimatur? Ma quale Pd ha dato l’imprimatur? C’era una parte che chiedeva le primarie e non sono state fatte. 92 iscritti chiedevano un confronto che non c’è stato. C’era in campo due diverse candidature di due giovani colleghi avvocati. Evidentemente c’era un confronto nella base che avrebbe dovuto portare all’indicazione di un candidato unitario figlio appunto di questo confronto fra le varie anime del partito».
A chi gli chiede se non abbia apprezzato il metodo o il il nome del candidato, il professore replica: «Sul candidato nessun dubbio, si tratta di una persona di spessore». Persona che ha anche esperienza politica nazionale. «Devo dire che non ho apprezzato la sua attività politica perché quando è stata parlamentare non seguivo la politica nazionale». È stato anche assessore regionale, però. «Alla sanità mi pare….»