Lui respinge ogni accusa e assicura che procederà legalmente contro chiunque intenda diffamarlo, ma intanto ha accolto l’invito del sindaco Abramo a ritirarsi dalla corsa elettorale. Domenico Schiavello, imprenditore del settore eolico candidato alle amministrative di Catanzaro in una delle liste in appoggio al primo cittadino uscente, da quando il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui viene tacciato di essere legato alla cosca Papalia, ha dovuto mettere il freno alle sue ambizioni politiche.


Accuse non da poco quelle contenute nell’articolo a firma di Davide Milosa che ricostruisce gli interessi della cosca di Platì partendo dalla Svizzera dove Giuseppe Pangallo, il 37enne che ha sposato Rosanna Papalia, figlia del boss, avrebbe gestito gli affari di famiglia anche grazie a personaggi  tra i quali viene citato, appunto, Domenico Schiavello che non risulta comunque indagato.


Sarebbe stato proprio Schiavello a battezzare il figlio di Pangallo e Papalia e, secondo quanto riportato dalla testata nazionale, sarebbe anche stato in contatto con il capobastone Giuseppe Barbaro. Schiavello, nato a Vibo Valentia e già candidato nel 2012 con Abramo non è indagato, ma il sindaco ha preferito chiedergli di ritirare la sua candidatura.

 

“Nell’augurare a Domenico Schiavello di potere chiarire la sua situazione – ha detto il catanzarese - riaffermo con convinzione la necessità che l’amministrazione comunale sia totalmente impermeabile rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose e il mio incondizionato impegno a tenere fuori dalle istituzioni ogni possibile condizionamento da parte della criminalità organizzata”.


Schiavello fino al 2015 sarebbe stato il proprietario di un appartamento dove negli anni Ottanta la cosca tagliava l’eroina. Ma per l’ormai ex candidato si tratta di una macchina del fango. “Respingo con indignazione ogni insinuazione pubblicata da alcuni organi di stampa, perché destituita da ogni fondamento giuridico e finalizzata al solito , ed ormai abusato, modus di azionare la mediatica macchina del fango. Questa volta – afferma - è toccato a me”.

Tiziana Bagnato