La location non ha tradito Vincenzo Ciconte. Il candidato alla carica di primo cittadino della città di Catanzaro ha infatti scaramanticamente scelto di organizzare la convention della coalizione di centrosinistra nell’auditorium Casalinuovo, nello stesso luogo in cui aveva chiuso la campagna elettorale nelle elezioni regionali che lo avevano visto trionfare e conquistare uno scranno di Palazzo Campanella. Anche stasera la location non ha deluso regalando al consigliere regionale una presenza massiccia tra sostenitori e candidati delle undici liste create a supporto della sua candidatura a sindaco. Ciò che è visibilmente mancato è invece il supporto “romano”: più volte annunciato e rimandato fino al forfait finale il sottosegretario Davide Faraone non è giunto nella città dei tre colli ad offrire sostegno alla corsa a Palazzo De Nobili del collega di partito e neppure il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina il cui arrivo era stato preconizzato dal segretario regionale Ernesto Magorno in occasione della presentazione della lista del Pd.

 

Vittoria mutilata. Sebbene Vincenzo Ciconte sia dato per favorito tra i quattro candidati in corsa per le elezioni amministrative catanzaresi e nonostante l’imponente dispiegamento di forze declinato in ben undici liste, resta strisciante il timore di una vittoria a metà. Proprio l’altissimo numero di aggregazioni che compongono la coalizione di centrosinistra unito all’elevato tasso di competitività creatasi internamente e alla possibilità offerta dalla legge elettorale di esprimere un voto disgiunto rischia di divenire un vero e proprio boomerang per il candidato a sindaco. Come un mantra che ha accompagnato la sua campagna elettorale anche stasera Vincenzo Ciconte non ha mancato di ripetere la necessità di esprimere un voto unitario e compatto: “È necessario mettere una croce sul candidato a sindaco” ha scandito Ciconte dal palco del Casalinuovo rivolto forse agli stessi compagni di schieramento. “Sono convinto che stiamo affrontando una grande campagna elettorale – ha aggiunto – ma raggiungeremo il risultato finale solo se si spingerà il voto a convergere congiuntamente alla lista e al sindaco”. Il medesimo appello è arrivato dalla candidata della lista Socialisti e Democratici, Roberta Giuditta, che ha scandito: “Bisogna votare in maniera chiara, no al voto disgiunto. Dobbiamo sostenere il sindaco fino in fondo. Noi siamo con Ciconte”.

 

Il programma. Spazio poi al programma elettorale che è stato declinato dal candidato a sindaco mettendo al primo posto la necessità di fondere in unica grande aggregazione territoriale i comuni del comprensorio con in testa la città di Lamezia Terme. Così Ciconte spera di ottenere benefici e finanziamenti da parte del Governo e di rimpinguare le casse comunali quasi al collasso. Altro cavallo di battaglia è la creazione di un centro congressi polifunzionale nell’area di Giovino dove sogna di importare il modello Rimini, attrattore turistico e di convegni. Completano il quadro il trasferimento della facoltà di Giurisprudenza allo scopo di rivitalizzare il centro storico e l’accorpamento in un unico edificio degli uffici giudiziari oltre alla costruzione del nuovo ospedale nell’area di via Pio X opponendosi quindi allo spostamento del progetto a Germaneto.

 

Luana Costa