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L'atteggiamento adottato dal sindaco Occhiuto sulla fusione dei comuni di Cosenza e Rende non sembra particolarmente gradito al gruppo consiliare di Alternativa Popolare della città del Campagnano. In una nota i sei elementi che compongono la compagine gentiliana, Mario Rausa, Mario Bartucci, Enrico Monaco, Annarita Pulicani, Mario Bruno e Serena Russo, parlano di «aria fritta» ritenendo che si sia corso «troppo in avanti su una questione per la quale la prima azione da fare è quella di far decidere i cittadini di Rende, con tutte le sue categorie rappresentative, se vogliono, o no, iniziare un percorso che porti alla citta unica».
Secondo il gruppo consiliare di Alternativa Popolare, la decisione di mettere da parte la propria storia, le proprie tradizioni, il proprio patrimonio culturale, spetta solo ai cittadini. «Investire tempo e risorse su un processo del genere – si legge nel comunicato - non è certamente un esempio sano di democrazia. Per tale motivo, il partito non condivide il percorso del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che delibera senza che la parola passi alla cittadinanza, passaggio, invece, di fondamentale importanza. Si spera che per Rende non si voglia seguire questo stesso metodo.
Il Gruppo consiliare ed il Coordinamento cittadino lo hanno già detto tornano a ripeterlo: ci si opporrà con tutte le proprie forze, a difesa della storia di Rende e del territorio, se prima non sarà la cittadinanza ad esprimersi su quale futuro vuole per la propria città, e eventualmente, in caso di fusione, anche su quale nome».
Salvatore Bruno