L'ex vicepresidente regionale e docente universitario intervistato a Pubblica piazza parla dell'infrastruttura: «Per realizzarla servirebbero circa 1,8 miliardi di euro, ovvero più o meno l’intera dotazione del Pnrr per il sistema dei trasporti calabrese»
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Pubblica Piazza, trasmissione de LaC che l’emittente e il conduttore Pasquale Motta hanno fatto ripartire anche in virtù dell’appuntamento delle Amministrative 2022 del 12 prossimo giugno, non è un talk dedicato solo all’approfondimento politico o meglio, pur avendo quest’ultimo come filo conduttore, spazia su vari fronti tra cui come ovvio l’attualità e i temi che più interessano ai cittadini. Ecco allora che dopo la volta della Sanità, in occasione della puntata di ieri il giornalista Motta ha voluto soffermarsi a lungo sulla delicata questione della Mobilità calabrese ospitando il professore Francesco Russo. Un luminare della materia nato a Zafferana Etnea e dunque siciliano d’origine, che dopo essersi laureato a Catania in Ingegneria Civile dei Trasporti è diventato negli anni ordinario della medesima disciplina alla Mediterranea di Reggio oltreché membro di Sipotrà (Società italiana di politica dei Trasporti).
In qualità di grande esperto, stimato a livello nazionale, nel 2015 è stato nominato assessore esterno dal governatore Mario Oliverio, che peraltro in quel periodo era costretto a operare l’ennesimo “ritocco” della sua Giunta per problemi di varia natura. A Russo toccò quindi la delega a Logistica e Sistema Portuale, prima di divenire vicepresidente.
È il motivo per cui il conduttore lo ha incalzato sui temi chiave dell’Alta Velocità; sulle possibilità che anche il sistema della Viabilità calabrese si giovi dei cospicui finanziamenti del Pnrr e, più in generale, su una regione che non riesce a correre, nell’accezione più ampia del termine, restando inesorabilmente al palo. A riguardo, Russo è stato fin troppo chiaro. «Mi chiede della possibilità di un collegamento fra Battipaglia e Falerna?», risponde a Motta il prof. Che poi aggiunge: «Sa quanto costerebbe realizzarlo? Circa 1.8 miliardi di euro, ovvero più o meno l’intera dotazione del Pnrr per il sistema dei trasporti calabrese. Ecco allora che bisogna decidere come spendere nel migliore dei modi questi e altri fondi di certo non ingentissimi. Mi riferisco, ad esempio, ai 600-700 milioni riservati con altre dotazioni per la linea Jonica. Altrimenti, bisognerebbe poi attendere gli oltre 9 miliardi di euro che dovrebbero arrivare con un non meglio precisato scostamento di Bilancio. Che non è però dato sapere se europeo o statale. E alla luce del maxi-debito contratto dall’Italia proprio per dotare economicamente il Piano di Ripresa e Resistenza, pur da restituire in modo agevolato e in tempi diluiti, io non mi farei troppe illusioni francamente».
Ma i casi clamorosi sono altri. Come, di sicuro su tutti, un’Alta Velocità che in una tratta, l’ormai famigerata Salerno-Reggio, una volta completata aumenterebbe il tragitto complessivo di circa 60 chilometri. A riguardo ha spiegato sempre Russo: «Sì, passerebbe dagli attuali 390 chilometri a poco meno di 450. Un caso singolare al pari di quanto si denota per il collegamento rapido, il cui progetto è già approvato e finanziato, fra Lamezia e Catanzaro che non si è ancora fatto per scelte miopi legate a piccoli interessi locali. Eppure, ha sostenuto il prof: «Servirebbe tanto un asse veloce per congiungere l’aeroporto con la funicolare della città in meno di 30 minuti. Così come si dovrebbe connettere la stazione di Sala a quella di Lido. Un modo per favorire l’accesso al bellissimo centro storico del capoluogo che andrebbe liberato dalle auto sulla falsariga di quanto accaduto a Perugia. Senza contare che servirebbero pure parcheggi multipiano nei pressi delle aree centrali cittadine».
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