Oltre alle amministrative, i cittadini che si recheranno alle urne nella giornata di oggi saranno chiamati ad esprimere il loro voto su cinque referendum, promossi da Lega e Radicali e ammessi lo scorso 16 febbraio dalla Corte costituzionale, tutti sul tema della giustizia. Inammissibili invece per la Consulta il referendum sulla cannabis, quello sull’eutanasia e quello sulla responsabilità dei magistrati.

La campagna referendaria fino al momento è stata impalpabile, probabilmente anche per il contesto entro il quale si sta svolgendo, tra la guerra russo-ucraina e le Riforme in discussione in parlamento. Tuttavia il vero scoglio da superare è rappresentato dal raggiungimento del quorum a cui, secondo i più attenti analisti, il colpo di grazia è stato dato dall’inammissibilità dei quesiti referendari sulla cannabis e sull’eutanasia.

I quesiti del referendum

Riforma del Csm: si richiede con il Sì l’abrogazione dell’obbligo, per un magistrato che voglia essere eletto, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura. L’attuale obbligo impone a coloro che si vogliano candidare di ottenere il beneplacito delle correnti o, il più delle volte, di essere ad esse iscritti. Si tornerebbe alla legge originale del 1958 che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del CSM presentando semplicemente la propria candidatura.

Equa valutazione dei magistrati Si prevede che anche i membri cosiddetti “laici”, cioè avvocati e professori, possano partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati nell’ambito del Consiglio giudiziario territoriale (ora solo spettante ai magistrati).

Separazione delle funzioni dei magistrati: In caso di voto favorevole al quesito referendario, il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale.

Custodia cautelare: prevede l’abrogazione dell’art. 274 comma 1 lett. c) del codice di procedura penale con riferimento alla parte in cui consente di portare in carcere una persona sotto processo, se vi è il rischio che possa commettere un reato della stessa specie di quello per cui si procede. L’obiettivo dei promotori del referendum è evitare che la carcerazione preventiva possa colpire persone che poi risultino innocenti.

Abolizione della legge Severino: Il quesito referendario per l’abrogazione della Legge Severino (D.lgs. n. 235/2012), si propone di eliminare l’automatica incandidabilità, ineleggibilità e decadenza di parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali, in caso di condanna penale. A cadere anche l’art. 11 che impone la sospensione degli amministratori locali condannati anche in via non definitiva.

Speciale elezioni su LaC

Del referendum parleremo anche nel corso dello speciale elezioni 2022 in onda su LaC il 13 giugno a partire dalle 14:30 in cui seguiremo i risultati dei principali comuni chiamato al voto.