Il senatore e segretario regionale del Pd ha aperto la kermesse parlando di autonomia differenziata ma anche dei tanti problemi che attanagliano la Calabria. E sul futuro del partito dice: «Adesso la sfida prioritaria è quella delle aree interne»
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«Negli ultimi due anni in Calabria abbiamo vinto nei Comuni sopra i 15.000 abitanti, siamo soddisfatti ma non vogliamo fermarci, dobbiamo andare avanti, bisogna costruire un campo alternativo al centrodestra per il governo nazionale e per il governo regionale, perché hanno dimostrato di essere lontani dai bisogni e dalle speranze dei calabresi». Con queste parole il segretario regionale del Pd, il senatore Nicola Irto, ha aperto la festa regionale dell’Unità che si tiene questo weekend a Taverna.
Una scelta non casuale visto che uno dei focus del partito è dedicato alle aree interne. Dopo la conferenza programmatica che si è svolta nei mesi scorsi a Soveria Mannelli ecco allora la location di Taverna. Non è finita qui perché come ha annunciato lo stesso Irto il Pd organizzerà a Mormanno, paese del Pollino, gli stati generali della Montagna che dovrebbero prevedere la partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein. «C’è un Pd – ha rimarcato Irto – che non si vuole nascondere nelle comode aree urbane, sarebbe troppo facile. Non a caso facciamo questa festa regionale dell’Unità a Taverna, un luogo straordinario, la città di Mattia Preti e soprattutto un’area interna della nostra regione. Continueremo ovviamente a lavorare nelle aree urbane ma la sfida prioritaria è quella delle aree interne: discutere con i sindaci, con gli amministratori, con i portatori di interesse, perché la Calabria può resistere e può avere un futuro se ripartono le aree interne. Il 70% della nostra regione è rappresentato da aree interne, se muoiono quelle muore la Calabria, quindi – ha sostenuto il segretario del Pd Calabria – facciamo un investimento politico mettendoci faccia, sudore e fatica. Il Pd nazionale ha spinto molto affinché in Calabria si potesse tenere questo evento, che sarà un evento centrale proprio nella linea del Pd».
Ieri però il tema centrale del dibattito è stato ovviamente quello dell’autonomia differenziata. Irto ha “sfruculiato” il centrodestra, soprattutto quello calabrese per la sua posizione ondivaga. «Ci potevano pensare prima, ma meglio tardi che mai. L’autonomia differenziata è un disastro ma l’hanno votata compresa Forza Italia. Forse adesso hanno capito che si sono messi controvento e, vista la nostra mobilitazione e la raccolta delle firme contro l’autonomia differenziata, adesso provano a fare marcia indietro. Comunque, noi chiediamo che il Governo si fermi, perché è inaccettabile pensare che si spacchi il Paese con l’autonomia differenziata. Segnalo che qualche ora fa il ministero della Salute aveva bloccato i vaccini per la bronchiolite nelle Regioni sotto piano di rientro, quindi anche in Calabria bisognava pagarli a differenza di altre regioni: è il segnale che il governo Meloni non vuole l’unità del Paese, ma vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata e con tanti altri provvedimenti. Tornando all’autonomia differenziata – ha rilevato il segretario del Pd calabrese – vanno definiti i Lep, ma soprattutto non bisogna entrare nell’inganno di dire che alcune regioni come il Veneto chiedono le materie non Lep, perché le materie non Lep comunque costano, e il governo non ha previsto una copertura economica. L’autonomia differenziata fa acqua da tutte le parti. Ora per noi inizierà una lunga marcia politica nella società italiana, tra i cittadini, per spiegare il dramma di questo progetto».
Critiche poi al presidente della Regione Roberto Occhiuto, che – spiega Irto – «si è nascosto dall’inizio, anzi ha votato a favore di questo stesso testo nella conferenza Stato-Regioni, e il suo partito l’ha votato in Parlamento. Quando ha capito che è scattata una scintilla, che si è iniziato a raccogliere tantissime firme, è iniziato un percorso trasversale di cittadini che hanno votato anche il centrodestra, che si sono mobilitati. Davanti a questa mobilitazione Occhiuto ha iniziato a prendere delle distanze i giorni dispari, i giorni pari però continua a essere un fedele sostenitore del governo nazionale e quindi un nemico del Sud e della Calabria».
Da qui all’attacco del governo Occhiuto è stato un attimo. «Non c’è un provvedimento utile - ha detto il senatore - non ci sono cose concrete, c’è solo comunicazione ipertrofica del presidente della Regione, ma nulla per le aree interne, per la sanità calabrese, per la sanità di montagna. Non c’è un percorso di sviluppo di questa regione. La destra governa la Regione da quasi cinque anni e ma tutti gli indicatori dicono che la Calabria è andata indietro e non avanti. Il Pd – ha concluso Irto – vuole raccogliere tutte le forze che insieme a noi vogliono costruire un’alternativa e un progetto di rilancio della Calabria».