«Dal rapporto sulla competitività dell'agroalimentare italiano presentato ieri da Ismea a Roma, viene fuori il ruolo straordinario che sta giocando l’agricoltura nell’economia del nostro paese. Un comparto vivace, strategico, di grande impatto. Questo vale per il paese più in generale, ma anche per il Sud e la Calabria dove nonostante le diverse difficoltà, i ritardi e le antiche inefficienze, il settore agroalimentare gioca un ruolo destinato a pesare sempre di più per il futuro della nostra terra. Pesa 61 miliardi di euro di valore aggiunto il made in Italy agroalimentare, una cifra di straordinaria importanza, da tutti i punti di vista». Lo ha detto Ernesto Magorno, senatore Pd. «Anche l’occupazione ne risente positivamente. Infatti sono 1,4 milioni gli occupati, mentre sono un milione le imprese del settore. Un dato che colpisce è quello relativo alle esportazioni: oltre 41 miliardi di euro.

 

Il rapporto sulla competitività dell'agroalimentare, realizzato con particolare cura Ismea alla presenza del ministro delle politiche agricole, Centinaio, conferma un dato che avevamo in parte avvertito in tutta Italia: il comparto esce da un decennio di gravissima crisi economica, con un peso ancora più forte nell'economia italiana, dimostrando un’ottima capacità di resistere alla recessione e poi di agganciare la ripresa ben prima degli altri comparti economici. L’agroalimentare italiano oggi è forte e riconoscibile su tutti i mercati internazionali. E le prospettive sono sicuramente molto positive. Sperando comunque che si blocchi la guerra dei dazi tra Usa e Cina che può danneggiare il nostro agroalimentare. I segnali positivi sono dunque molti, ma ci sono ancora da superare i problemi legati agli squilibri strutturali della filiera agroalimentare italiana. Di particolare interesse sono i primati dell'agricoltura biologica e delle indicazioni geografiche Dop e Igp. I dati positivi sono tanti e valgono in tutto il comparto agroalimentare, questo grazie alla grande capacità di crescere e innovare delle imprese agricole italiane.

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Dobbiamo dare atto alle scelte importanti fatte dal parlamento negli ultimi anni e al ruolo che ha giocato il governo italiano con Expo 2015 e con una politica fortemente orientata a fare del sistema agricolo nazionale una punta di eccellenza per l’intera economia italiana. Dobbiamo migliorare notevolmente il sistema di pagamento che impegna Arcea ormai da diversi anni. Ho avuto modo di parlarne in Commissione agricoltura del Senato, alla presenza dei vertici dell’ente. Le imprese registrano ritardi eccessivi, non più sopportabili. Soprattutto nel Sud e ancora di più in Calabria. Noi su questo vigileremo con particolare attenzione».