Il sindaco: «Simili comportamenti vanno stigmatizzati da tutta la comunità locale». Il sindacato AnaaoAssomed chiede maggiori tutele e sicurezza sul posto di lavoro
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«Non è accettabile che chi si adopera per garantire risposte ai bisogni di salute in un qualsiasi contesto si trovi ad essere vittima di violenza». Lo afferma il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in una nota nella quale esprime «piena e totale solidarietà alle dottoresse e alle infermiere che sono state oggetto, ieri, di una brutale aggressione nel Pronto soccorso dell'ospedale cittadino».
Il sindaco ricorda che «non è purtroppo il primo caso di violenza su operatori sanitari all'interno del luogo di lavoro» e ribadisce che «simili comportamenti vanno condannati e stigmatizzati da tutta la comunità locale».
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L’AnaaoAssomed: «Inaccettabile che chi lavora in aree critiche metta a repentaglio la propria vita»
Anche l’AnaaoAssomed «esprime indignazione e viva preoccupazione per l'ennesima aggressione subita dal personale sanitario del Pronto Soccorso». Per Antonio Saragò, segretario aziendale e consigliere nazionale del sindacato di medici e dirigenti sanitari «è inaccettabile che chi lavora in aree critiche, e in condizioni lavorative disagiate debba mettere a repentaglio la propria vita per garantire ai cittadini il diritto all'assistenza sanitaria. Non è pensabile che il medico e/o l’infermiere debbano lavorare in un clima di paura e di insicurezza».
Per questi motivi Saragò chiede che «si provveda con tempestività a mettere in sicurezza l’incolumità fisica e psichica di tutto il personale operante nel pronto soccorso e non solo; di potenziare, nei fatti, la protezione degli operatori sanitari dagli i episodi di violenza; che le autorità competenti intervengano a tutela dei medici quali "pubblici ufficiali"».