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Alla vigilia del fondamentale vertice romano con il governo nazionale per discutere dell’aeroporto di Reggio Calaria, arriva la più dura delle prese di posizioni da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà e della sua giunta. L’amministrazione, di fatto, ha annunciato con due distinti comunicati (uno del primo cittadino e uno degli assessori) l’intenzione di voler rassegnare le dimissioni se non dovessero arrivare segnali confortanti sul futuro del Tito Minniti. Alle due note è seguita poi la comunicazione degli altri sindaci dell’Area metropolitana che hanno espresso il sostegno all’iniziativa di Falcomatà, dichiarandosi disposti ad ogni iniziativa, anche a “marciare su Roma”, se non dovessero essere garantiti i collegamenti aerei ai cittadini del comprensorio.
Una durissima presa di posizione proprio quando il sindaco era sotto pressione con le altre forze politiche ad accusarlo di un atteggiamento troppo “dimesso” sulla vicenda e, però, anche dopo le rassicurazioni, seppur troppo generiche, fornite da De Vincenti. Il primo cittadino, durante la conferenza stampa tenuta insieme al ministro a palazzo San Giorgio dopo l’incontro di verifica sul Patto per Reggio, aveva perfino annunciato l’intenzione della Città Metropolitana di entrare in Sacal come socio pubblico.
In serata il precipitare degli eventi o la voglia di cavalcare la tigre in vista dell’incontro romano al quale, oltre al ministro Delrio, parteciperanno anche il governatore Oliverio e il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto.
“In queste ore – scrive il sindaco - si sta consumando una storia che parla di tutti noi, una storia sbagliata che ci racconta che saremo di nuovo sconfitti se tagliati fuori. Condannati di nuovo all’isolamento, alla chiusura, alla mancanza di prospettive, alla possibilità di dire al mondo intero “Benvenuti a Reggio Calabria” e di dire a noi stessi “Bentornati a casa”. In questa storia si intrecciano i volti e le vite di chi, quotidianamente, si muove per motivi di studio, di lavoro, di salute o di semplice volontà e sete di conoscenza. Il diritto ad una mobilità veloce – dice il sindaco - è il diritto al futuro. Reggio senza aeroporto rischia di chiudersi in se stessa e trasformarsi in un non luogo, chiuso, cieco, senza prospettive. Individui condannati all’isolamento e al sottosviluppo; consapevoli che l’isolamento e il sottosviluppo sono quel terreno fertile dove prolifera forte e vigorosa la mala pianta della ?ndrangheta e del malaffare. Non ho intenzione, da reggino prima ancora che da sindaco, di assistere inerme a tutto questo. Se non dovessi ottenere le certezze necessarie a garantire la sopravvivenza del nostro aeroporto e del suo sviluppo, non ha senso continuare. Passione e amore, così, non bastano più. Consegnerò al Governo le chiavi di una città che ha alzato la testa fiera e orgogliosa”.
Alla dichiarazione del sindaco ha fatto eco quella degli assessori: “Se non dovessimo ricevere sufficienti garanzie sul futuro del nostro aeroporto accompagneremo il primo cittadino a Roma a consegnare le chiavi della Città”.
Al fianco di Reggio, l’associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto che hanno parlato tramite il presidente e sindaco di San Roberto, Vizzari. “La politica deve fare squadra a difesa della liberta' di movimento, del diritto alla mobilità, rispetto a chi penalizza gli abitanti di questo territorio”.
Riccardo Tripepi