Risultati non pervenuti per l’Agenzia chiamata a normalizzare i servizi: non c’è ancora un direttore generale ma un commissario che è sempre Luciano Vigna. La giunta ha regalato 60 milioni per sistemare i conti mentre del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro non si parla più
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C’è un compleanno che è passato in sordina alla Cittadella regionale. È quello dell’Arrical, l’Agenzia regionale che si occupa di acqua e rifiuti e che avrebbe dovuto “normalizzare” i due settori. La legge istitutiva dell’agenzia, infatti, è la numero dieci, targata 20 aprile 2022. Tre anni fa esatti. Nessuno però l’ha ricordato.
Forse è colpa anche di un articolo contenuto nella norma e che prevede la “clausola valutativa”. Stiamo parlando dell’articolo 14 in base al quale il Consiglio regionale esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e ne valuta, ogni tre anni, i risultati ottenuti. Difficile però fare un bilancio di questi anni perché di risultati tangibili non se ne vedono molti. Diciamo subito che la partenza non è stata sprint, al punto che gli organismi ordinari di Arrical non si sono ancora costituiti.
Ancora nessun direttore generale
Il presidente c’è, eletto dal centrodestra nell’ottobre dello scorso anno: è Sergio Ferrari, che guida la Provincia di Crotone. In luogo del direttore generale c’è ancora un commissario che è Luciano Vigna, che ricopre anche il ruolo di capo di Gabinetto del presidente Occhiuto e direttore della Calabria Film Commission. Anche qui ci potrebbe essere una leggera incompatibilità visto che la Regione ha poteri di controllo su Arrical, ma fa niente. Vigna è il secondo commissario dopo Bruno Gualtieri che il presidente nomina, a testimonianza di una certa difficoltà a individuare la figura giusta, forse.
Comunque il consiglio direttivo dei 40 sindaci non sembra preoccuparsene troppo. Forse perchè Arrical non è mai realmente partita. L’unica volta che si è alzata la voce dei sindaci è stato quando c’è stato un dibattito sinceramente poco chiaro sull’incremento del costo dei rifiuti. Alcuni sindaci, anche di centrodestra, lamentavano di aver ricevuto conguagli relativi agli scorsi anni e di un aumento di tariffe. L’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, negava invece qualsiasi aumento.
Fatto sta che alla fine la Regione ha messo mano al portafogli e ha tirato fuori ben 45 milioni per ripianare i debiti dei comuni. Una cosa che è sempre accaduta, anche quando non esisteva Arrical. Una cosa che dimostra come l’efficientamento del sistema, che dovrebbe mantenersi attraverso il pagamento delle tariffe dei cittadini, resta ancora un miraggio. E così ci sono cittadini che pagano due volte e chi nessuna.
Depurazione
Stessa cosa, però, è stata fatta anche sul fronte della depurazione. Forse per par condicio, la Regione ha dirottato 15 milioni di euro a Sorical, il braccio operativo di Arrical per il settore idrico, per l’efficientamento degli impianti di depurazione. Anche qui vale lo stesso discorso dei rifiuti. Sarà stata questa iniezione di liquidità ma da allora i sindaci non hanno avuto più nulla da ridire.
Il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro
Intanto resta al palo la vera grande attività che doveva portare avanti Arrical ovvero la realizzazione del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Un’operazione necessaria per abbattere i costi della raccolta rifiuti e uscire fuori dalla problematica delle discariche (soprattutto private). Ma della gara si sono perse le tracce.
Una gara certamente complicata, di importo rilevante, ma che dopo tre anni non è nemmeno partita. Insomma sono passati tre anni ma nulla è cambiato nel settore con la Regione sempre pronta a ripianare i debiti dei comuni. Buon compleanno Arrical.