«No, quanto più il nome compare sui giornali tanto più frequentemente io ripeto che non rientra nel mio orizzonte quello di essere candidato alla presidenza della Regione Calabria». Si smarca così Antonio Viscomi dalle voci che, rincorrendosi ormai da giorni, lo accreditano come candidato di sintesi alla guida della Regione in una sempre più prossima alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle. Nonostante le ferme smentite consegnate alla stampa dai deputati calabresi pentastellati, la linea imposta da Roma sarebbe quella di far convergere, movimento e partito, verso un candidaro di area civica capace di sintetizzare le due posizioni. 

L'accordo Pd-M5s

«Io credo che ogni accordo politico non è un'alchimia di sigle - aggiunge il deputato del Partito Democratico - ma si fonda su un progetto e su una visione di società che si vuole costruire. Io penso che vi siano diversi punti di contatto tra la cultura democratica e la cultura variegata dei 5stelle. Un punto di contatto è quella che potrei chiamare un'agenda sociale: l'attenzione alla povertà, l'attenzione al lavoro, alla necessità di flessibilizzare le pubbliche amministrazioni, di lottare contro la corruzione. Ci sono una serie di elementi sulla base dei quali è possibile costruire un'alleanza. A Roma è stata fatta e credo che si possa fare anche qui in Regione».

Il commento sulla candidatura di Oliverio

Scomoda appare quindi in un tale scenario l'insistenza del governatore Mario Oliverio, che dopo aver fissato la data delle primarie, si è già lanciato in una precipitosa campagna elettorale, nonostante i veti imposti dal suo stesso partito: «Io credo che un partito debba avere la capacità di costruire una sintesi delle varie posizioni e credo che il partito nazionale abbia fatto una proposta per costruire una sintesi chiedendo al presidente Oliverio di farsi promotore di una candidatura innovativa in questa regione»

 

Luana Costa

 

 

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