Il manufatto in cemento armato con sovrastante struttura in legno lamellare è spuntato nel mese di agosto nella proprietà della moglie dell’assessore all’urbanistica di Paterno Calabro Gennaro Borrelli. Una costruzione realizzata senza i dovuti permessi, tanto che il responsabile del settore tecnico comunale, lo scorso 13 ottobre, ha provveduto a notificare alla signora, una ingiunzione per la demolizione dell’opera già posta sosta sequestro dai carabinieri della stazione di Dipignano.

La minoranza insorge

La vicenda è stata resa nota dai consiglieri comunali di opposizione Riccardo Caputo, Vincenzo Lanza e Carmelino Caputo. Hanno chiesto le dimissioni dello stesso assessore, ma anche del sindaco Lucia Papaianni e del vicesindaco Francesco Mandarino. «A Paterno Calabro rispettare la legge è ormai un optional – scrivono in una nota - Con l'ultimo di una serie di abusi che stanno contraddistinguendo l'operato dell'amministrazione Papaianni, riteniamo si sia toccato il fondo. Siamo certi che l'autorità giudiziaria accerterà presto le responsabilità e che a Paterno potranno tornare ad avere cittadinanza la civiltà e la democrazia». I consiglieri di minoranza hanno anche comunicato di aver inoltrato il dossier della vicenda al prefetto Paola Galeone.