Il consigliere regionale  Gianluca Gallo, per dimostrare la veridicità dei rischi che correrebbe la spesa comunitaria in Calabria, ha letto nel corso del Consiglio la missiva che il direttore generale della Commissione Marc Lemaitre ha inviato all’ambasciatore italiano Maurizio Massari.

 

«Le scrivo in riferimento alla domanda di pagamento intermedio del 21 dicembre 2018 presentata nell’ambito del programma operativo Calabria Fesr-Fse (…) Le scrivo per informarla che devo effettuare verifiche supplementari essendo venuto a conoscenza della possibilità che le spese contenute nella richiesta di pagamento del 21 dicembre 2018 siano connesse a irregolarità con gravi conseguenze finanziarie».

 

Alla seconda pagina un passaggio assai grave. «In data 17 dicembre 2018, la Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha reso noti i risultati di attività investigative nell’ambito dell’inchiesta denominata “Lande Desolate” che ha fatto emergere gravi irregolarità su operazioni co-finanziate dal Fesr nel programma operativo Calabria 2007-13».

Le operazioni messe sotto la lente di ingrandimento riguardano il progetto integrato di sviluppo locale “Lorica Hamata in Sila Amena”, operazioni per la riqualificazione di piazza Bilotti a Cosenza, l’aviosuperficie di Scalea.

 

Praticamente l’inchiesta che ha portato all’obbligo di dimora il governatore Mario Oliverio ha portato alla luce irregolarità di programmazione della spesa europea che partono dal 2007. Adesso si dovranno aspettare le verifiche e le risposte dell’Autorità italiana, ma la sensazione è quella di trovarci davanti al fallimento delle classi dirigenti degli ultimi dieci anni.

 

«Come prima e immediata risposta alla divulgazione dell’inchiesta “Lande Desolate” – si legge ancora nella lettera di Lemaltre – il 21 dicembre 2018 la Commissione ha inviato una lettera alle autorità italiane nella quale ha chiesto di: 1) fornire informazioni dettagliate sulla natura dei fatti che vengono contestati ai dirigenti che, vario titolo, sono coinvolti nelle presunte irregolarità della spesa del programma Fesr; 2) valutare l’esclusione delle operazione su Lorica e Piazza Bilotti al programma Fesr; 3) nel caso l’autorità di gestione decida di mantenere le suddette nel programma, verificare la veracità delle richieste di rimborso Fesr; 4) confermare il ritiro del progetto Aviosuperficie di Scalea; 5) comunicare ogni nuova evidenza riguardante progetti che sono stati classificati come completati e operativi nei documenti di chiusura del programma Fesr 2007-13».

 

Nella stessa giornata, il 21 dicembre 2018, le autorità italiano hanno inviato la richiesta di pagamento intermedio per un ammontare di euro 130.921.112, 01 sul programma in questione. Inevitabile la decisione della Commissione comunicata all’ambasciatore: «Di conseguenza, la informo in qualità di ordinatore delegato, di interrompere a decorrere dalla data di ricevimento della presente lettera, il termine di pagamento intermedia. Pertanto il pagamento di tutte le spese della domanda di pagamento indicata è interrotto».

Tre mesi per trovare un accordo

Per evitare il peggio le Autorità italiane sono state invitate a riferire in merito all’attuazione di misure preventive e correttive per migliorare il funzionamento del sistema di gestione e di controllo del programma. Il possibile salvacondotto che indica la Commissione, dopo aver spiegato che proseguendo così saranno interrotti anche i futuri pagamenti, passa dalla conclusione della missiva. «Qualora le autorità italiane concordino una proroga del periodo di interruzione per altri tre mesi al fine di concedere tempo sufficiente per risolvere le carenze e le irregolarità individuate, devono comunicarmi quanto prima tale accordo». Insomma ci sarà da sbrigarsi per trovare le contromisure adeguate se non si vuole perdere la tranche di pagamento.

 

La Commissione stavolta fa sul serio tanto da invitare: «le autorità italiane a garantire che i beneficiari e tutte le parti interessate per i quali un’interruzione del programma in questione potrebbe avere conseguenze negative siano debitamente informati».

 

Rimane da capire, però, perché il governatore Mario Oliverio e il suo vice e delegato ai Fondi Comunitari Francesco Russo in occasione di un Consiglio regionale dedicato al tema non abbiano proceduto ad informare l’Aula e con essa i cittadini calabresi.