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Saranno assai lunghe le operazioni di sorteggio per le nomine che il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ha voluto con grande determinazione per spezzare antiche e logore prassi di lottizzazione. Nella sala Federica Monteleone di palazzo Campanella il collegio, guidato dal presidente del collegio notarile dei distretti riuniti di Reggio Calabria – Locri, Achille Giannitti, è stato predisposto tutto nel minimo dettaglio. Compresi bussolotti per l’estrazione e bende per chi doveva pescare all’interno dell’urna. Maniacali, anche in seguito alle precise osservazione del segretario nazionale aggiunto dell'Fnsi, anche Carlo Parisi.
Il primo Ente ad essere sorteggiato è stato Calabria Verde, con l’estrazione di 20 nomi sui 152 idonei, in modo da garantire lo scorrimento della graduatoria in caso di defezione dei sorteggiati. L’intera procedura è stata trasmessa in diretta streaming per garantire il massimo della trasparenza possibile.
Un preciso segnale politico per il presidente Irto che ha seguito le operazione insieme al vicepresidente Francesco D’Agostino e ai capigruppo Giudiceandrea (Dp), Greco (Oliverio Presidente) e Nucera (La Sinistra).
“Abbiamo deciso di adottare un sistema trasparente e di sorteggio pubblico per la nomina dei collegi dei revisori dei conti degli enti partecipati dalla Regione, cioè gli organismi di vigilanza e di controllo, così come avviene già negli enti locali. In buona sostanza – ha spiegato Irto al margine dei lavori – non abbiamo fatto altro che applicare quello che già avviene per i Comuni e le Province dove i Revisori dei conti sono sorteggiati dalle Prefetture. Abbiamo voluto con forza che negli enti collegati alla Regione Calabria gli organismi di controllo siano nominati con questo metodo e non con quello della lottizzazione della politica”.
E qualora fosse necessario rendere ancora più esplicito il concetto, il presidente del Consiglio ha ulteriormente precisato: “Chi deve controllare i conti delle partecipate della Regione, delle famigerate partecipate, deve essere nominato tramite un sorteggio pubblico. Chi deve controllare i conti di soggetti giuridici che vivono di denari pubblici non può avere tessere di partito. Credo si tratti di un passo in avanti straordinario per questa Regione”.
Respinte al mittente, insomma, le critiche di chi ha parlato di una politica che abdica alle sue responsabilità e di un sistema che non garantisce la meritocrazia. In questo senso si possono citare le parole del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Reggio Calabria Bernardo Femia e i ripetuti interventi dei consiglieri regionali di centrodestra che hanno già convocato una conferenza stampa per esprimere il proprio dissenso politico.
“Io credo che su questo tema dovremmo essere tutti uniti – le parole di Irto – Le scelte discrezionali le faremo quando ci saranno da assegnare incarichi fiduciari o da nominare componenti di organi di indirizzo politico. Negli organismi di controllo serve, invece, la massima trasparenza”.
Non ha intenzione di retrocedere di un solo passo il presidente Irto che, anzi, guarda al futuro. “Non ci limiteremo a questo – ha annunciato - Serve adesso tracciare una linea politica. Occorre riformare la legge numero 39 del 1995 che disciplina le nomine. Una legge assai risalente e non più adeguata. Basti pensare che, allora, il presidente della Regione non veniva neanche eletto dai cittadini. Va aperta una discussione politica su questo in modo che non debba essere un caso che si faccia il sorteggio. Deve diventare una prassi per garantire il massimo della trasparenza. Lo dobbiamo ai calabresi”.
Ancora incerto, invece, se anche il Corecom rientrerà nella procedura del sorteggio. Sul Comitato regionale per le Comunicazioni, infatti, è stato chiesto un approfondimento ai tecnici per capire se può rientrare nel sorteggio. “Altrimenti – ha concluso Irto – procederemo per vie diverse”.
Riccardo Tripepi