Al termine della discussione è stata eletta segretaria cittadina del partito Annita Vitale. L'ex ministra: «Noi siamo concentrati sulla nostra prospettiva, quella di dare voce a quegli italiani che chiedono alla politica, serietà, responsabilità, rispetto, chiarezza e coerenza»
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«Da presidente del partito sono qui per esprimere riconoscenza, gratitudine e per rendere merito del lavoro svolto in quest'ultimo anno. Non viviamo sulle aspettative, viviamo di impegno, di passione, di determinazione e di tenacia. Mettiamo in campo questo e poi ne parliamo il 9 giugno». Lo ha detto Mara Carfagna, presidente nazionale di Azione, intervenendo a Lamezia Terme in occasione del primo congresso cittadino del partito. Presenti, tra gli altri, anche il segretario e il presidente regionali, Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, oltre al segretario provinciale di Catanzaro Roberto Guerriero ed esponenti locali del partito.
«Un lavoro straordinario - ha aggiunto - grazie ad Annita Vitale, che in questo anno ha lavorato con grande tenacia, con grande determinazione per costruire una squadra capace, competente, affiatata, coesa che con la sua guida esperta, autorevole e solida sono certa riuscirà ad avere grandi risultati, a conquistare grandi risultati e grandi soddisfazioni. Il tutto con la regia e il sostegno dei nostri consiglieri regionali, Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, che sul territorio ogni giorno mettono in campo un impegno straordinario riuscendo ad interpretare, bisogni, esigenze e istanze e operare a favore del nostro partito attraverso un lavoro diretto di rafforzamento che è testimoniato dall'incredibile aumento del numero degli iscritti ad Azione nell'ultimo anno». Al termine della discussione congressuale, è stata eletta segretaria cittadina di Lamezia Terme di Azione Annita Vitale, figlia dell'ex senatrice di Forza Italia Ida D'Ippolito.
Su eventuali problemi interni al partito dopo il voto alla mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanché: «Assolutamente no e lo ha ribadito lo stesso Calenda. La forza di un partito liberale risiede anche nella capacità che ha di rispettare le diverse opinioni».
«Io - ha aggiunto - non ho mai votato una sfiducia individuale sulla base di un'inchiesta giornalistica, tanto meno una mozione di sfiducia individuale basata su un'inchiesta giornalistica firmata dal Movimento Cinquestelle. Per ragioni di coerenza con me stessa ho deciso nel senso di non votare la mozione di sfiducia basata su elementi che emergono da un'inchiesta giudiziaria e abbiamo visto tante volte inchieste giudiziarie finire nel nulla e carriere e reputazioni distrutte o rovinate per sempre».
«Quindi - ha proseguito la presidente nazionale di Azione - questo è il ragionamento che ha ispirato me, la collega Gelmini, il collega Costa ad assumersi la responsabilità della nostra decisione ma non c'è stato nessuno screzio, nessuna spaccatura perché lo stesso Carlo Calenda ha ribadito questo principio del rispetto delle opinioni differenti proprio nelle interviste delle ultime ore».
Poi sul premierato la presidente di Azione afferma: «La proposta sul Premierato non ci convince perché comporta uno svuotamento del ruolo del Parlamento che sarebbe una sorta di appendice del presidente del Consiglio e anche un evidente indebolimento del ruolo del Presidente della Repubblica».
«Noi - ha aggiunto - continuiamo a sentire affermazioni che vanno in senso contrario. Il presidente della Repubblica non viene intaccato nei suoi poteri, ma anche un bambino capisce che quando cambia la fonte di legittimazione del potere è evidente che chi è eletto dal popolo ha comunque un potere maggiore rispetto a chi è indicato dal Parlamento. Io credo che in un sistema come il nostro, e lo abbiamo visto anche con le varie crisi che si sono succedute, economiche, finanziarie, pandemiche, legate anche alla guerra, sia indispensabile avere un arbitro super partes che non sia riconducibile ad una parte politica piuttosto che ad un'altra. Con il premierato invece si istituzionalizzerebbe un sistema in cui il premier diventa il capo di una fazione contro l'altra e non più il presidente del Consiglio di tutto il Paese e allo stesso tempo si indebolisce chi invece dovrebbe rappresentare l'unità nazionale».
«Quindi - ha concluso Mara Carfagna - anche lo slogan 'decidi tu' in realtà è un po' falsato e un po' forzato perché si dà un mandato ad una persona per governare per 5 anni svuotando l'organo davvero rappresentativo della sovranità popolare che è il Parlamento, quindi il cittadino conta meno non conta di più perché dà una delega in bianco a quello che diventerà il futuro presidente del Consiglio. Una delega che eserciterà per 5 anni senza rendere conto ai cittadini e mentre i parlamentari che rendono conto ai cittadini sono totalmente svuotati delle loro prerogative».
«Sulla vicenda Bari io vengo da una tradizione politica e culturale che ha fatto del garantismo la sua stella polare. Non ho mai commentato indagini in corso e non intendo farlo adesso – dice ancora la presidente di Azione -. Quindi, lasciamo lavorare la magistratura, rispettando il lavoro che fa la magistratura ed evitando strumentalizzazioni da una parte e dell'altra».
«In tanti sono a caccia di influencer del voto, cioè di persone che possono rappresentare una sorta di specchietto per le allodole per gli elettori – prosegue Carfagna -. Noi abbiamo fatto una scelta diversa e metteremo in campo e candideremo persone competenti che saranno capaci di difendere gli interessi italiani a Bruxelles. Perché gli interessi italiani si difendono non scrivendo qualche libro contro gli omosessuali, contro le donne o contro le minoranze, ma conoscendo bene i dossier di cui si ha il dovere di occuparsi».
«Noi - ha concluso Carfagna - siamo concentrati sulla nostra prospettiva che è la prospettiva di Azione, molto chiara e definita: quella di dare voce e rappresentanza a quegli italiani che chiedono alla politica, serietà, responsabilità, rispetto delle istituzioni, chiarezza e coerenza. Noi crediamo che il consenso e la fiducia degli elettori si conquistino non con proposte politiche che mettono insieme tutto e il contrario di tutto pur di superare la soglia di sbarramento, con una proposta politica chiara e mettendo in campo personalità qualificate e competenti. Quello che stiamo facendo in vista delle prossime elezioni europee».