Il sottosegretario ieri al Rendano per mostrare ai cittadini come verranno impiegati i 90 milioni stanziati dal Mibact per la città antica. Possibili integrazioni all'elenco delle opere, ma contro i crolli servirà il supporto della governatrice Santelli
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Poco pubblico – complici le misure anti covid - ma tanti dubbi nel teatro Rendano ieri sera per l'incontro organizzato dal sottosegretario ai Beni culturali Anna Laura Orrico per spiegare alla cittadinanza quali saranno gli interventi previsti dal contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che porterà 90 milioni di euro d'investimenti pubblici nel centro storico di Cosenza.
I soldi, specie per curare un malato come l'antico cuore della città bruzia, non sono mai abbastanza e le scelte adottate dai tecnici dell'Autorità di gestione – sono stati loro a individuare gli interventi finanziabili – non potevano che creare malumori tra chi aveva a cuore i progetti rimasti esclusi.
Parola d'ordine: concertazione
Orrico ha ribadito alcuni concetti già espressi in passato: non si poteva intervenire su edifici privati, bisognerà portare a termine le gare d'appalto entro il 31 dicembre 2021, si è puntato sulla cultura. Ma ha tenuto a sottolineare anche il metodo da lei utilizzato dopo aver ottenuto dal ministro Franceschini la delega al Cis: quello basato sulla concertazione e il dialogo, sia tra istituzioni sia tra esse e la popolazione.
La conferma della bontà dell'approccio è arrivata dagli altri intervenuti, quasi stupiti dalla disponibilità all'ascolto riscontrata nella fase di discussione che ha preceduto la sigla del Cis, merce rara da queste parti.
I dubbi sui doppi finanziamenti
La principale novità emersa è che l'elenco dei lavori da realizzare potrebbe allungarsi o essere modificato. Il sottosegretario ha parlato della possibilità, infatti, di utilizzare i risparmi ottenuti in sede di gara d'appalto per finanziare ulteriori opere rimaste fuori dal contratto istituzionale.
Quanto alle eventuali modifiche all'attuale elenco, bisognerà attendere ulteriori verifiche da parte dei tecnici ministeriali. Alcuni degli interventi scelti, infatti, sembrano essere identici ad altri già preventivati in altri programmi di finanziamento. Secondo quanto riportato dal comitato Piazza piccola, sono addirittura 53 i milioni di euro già previsti per il centro storico al fine di realizzare parte dei lavori previsti ora dal Cis.
Se il dato venisse confermato a Roma, le somme stanziate due volte potrebbero essere liberate in modo da finanziare qualcosa che oggi non ha copertura finanziaria. Magari l'Umberto I, le Vergini o l'istituto Serra, luoghi al centro degli interventi in sala di diversi ex amministatori cittadini, sorpresi dall'esclusione della loro riqualificazione dall'elenco ministeriale.
Gli investimenti dei privati e della Regione
Discorso a parte quello su cosa fare contro i crolli degli immobili, il principale problema del centro storico attualmente. Ora come ora, c'è solo da sperare che i massicci investimenti pubblici ne stimolino altrettanti da parte dei privati. Orrico ha però spiegato di aver chiesto, insieme all'assessore cosentino al Centro storico Alessandra De Rosa, un incontro a Jole Santelli perché la Regione ha a disposizione una cinquantina di milioni di euro che potrebbero essere impiegati proprio per sostenere interventi di riqualificazione urbana che rafforzino la sicurezza del quartiere.
Toccherà convincere la governatrice, che all'epoca dell'erogazione dei novanta milioni sostenne che in realtà sarebbero stati soltanto nove quelli in arrivo a Cosenza. La speranza ora è che sia lei a stanziare ulteriore denaro, con ogni zero al posto giusto.