Ennesimo scontro in Italia sul tema dell’immigrazione. Argomento che, come noto a tutti, vede ministri indagati, partiti politici divisi, associazionismo in subbuglio, cittadini confusi, molti stufi e sul piede di guerra.

 

Bisogna aver onestà intellettuale e dire che il potere centrale su questo argomento non ha mai una linea comprensibile, regna la confusione, a volte ci si gira da altra parte aspettando che le cose si risolvano da sole. Si spera che aumenti la forza del mare per evitare arrivi. Che peggiori in tempo. Ci si affida alla provvidenza. Si spera nel favore delle tenebre...

 

Da giorni assistiamo all’ennesimo scontro tra Stato e Regione. Il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha, con atto eclatante, emesso un'ordinanza dove di fatto chiude gli hot-spot chiedendo l’allontanamento degli immigrati dal suolo Siciliano. In questi giorni, ad onor del vero, neppure il Governo ha nascosto che in Sicilia, e non solo, la situazione è critica e che con il problema del pericolo contagio Covid la situazione è diventata esplosiva.

 

Il Presidente della Regione Sicilia ha affermato nella sua ordinanza che è stato sempre completamente lasciato solo nella gestione degli sbarchi e sistemazione degli immigrati dal Governo centrale. Stessa sensazione che spesso esternano tutti i sindaci di Lampedusa e non solo, di qualsiasi partito politico facciano parte. L'ordinanza afferma che la Sicilia non può essere invasa mentre l’Europa si gira per l’ennesima volta dall’altro lato e il Governo non attiva alcun respingimento.

 

Il Presidente della Regione Sicilia, nella sua ordinanza, impone il divieto di ingresso, transito e sosta nella Regione Sicilia per ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong. La misura sarebbe stata presa, afferma il Presidente Musumeci, perché allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio e per problemi di ordine pubblico.

 

La copiosa ordinanza di ben 33 pagine, chiarisce che è stata emanata al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica. All’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia ha risposto, a mio avviso senza tanta convinzione, il Ministro dell’Interno del Governo Conte, affermando che la materia è di competenza statale dunque l’ordinanza non avrebbe valore.

 

Fin qui i fatti. Non entro nel merito dei fatti, non è mia competenza farlo, ma posso affermare che tecnicamente e giuridicamente il Presidente della Regione Sicilia ha emesso un’ordinanza ai sensi dell’arti 31 dello Statuto della Regione Sicilia che poteva emettere. Lo Statuto Siciliano è equiparato a Legge Costituzionale. Afferma l’articolo in questione che, al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della Polizia dello Stato la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo Regionale.

 

Ebbene immagino che gli uffici legislativi del Governo e del Ministero interessato si sian persi lo Statuto Siciliano e dimenticato una circostanza importante ovvero che la Regione Sicilia è una Regione a Statuto speciale. Che dire siamo in ottime mani. Tra cavilli e dimenticanze il problema sta lì e, come sempre, non risolto.