Dopo la diretta con Pasquale Motta è scoppiata sui social la forte richiesta dei nostri ragazzi di essere messi nelle condizioni di sicurezza per rientrare. Ed diventata pressante anche la proposta di sostenere economicamente quanti non sono nelle condizioni di pagare le spese nelle città universitarie dove vivono. Ovviamente le due ipotesi devono valere anche per quanti hanno perso il lavoro e non hanno sussidi pubblici.


In una video conferenza live facebook, ho contattato diversi studenti nelle varie regioni italiane.
Da qui è emersa la necessità di aiutare i nostri universitari, per come ha fatto la Regione Sicilia.

Il giovane Francesco Pedace, studente universitario di Economia a Modena e calabrese di Camigliatello Silano, ha richiamato il bando siciliano per la concessione di contributi economici a sostegno degli studenti universitari fuori sede.

Intanto una petizione è stata promossa dal Dirigente scolastico del Telesio di Cosenza, Antonio Iaconianni, subito firmata da centinaia di persone. Si muovono gli studenti universitari dell’ UNICAL, le associazioni dei genitori e tanti altri.

In prima linea a favore dei nostri ragazzi ‘rimasti trappola’ fuori Calabria, ho proposto alla Regione, sul modello del bando della Regione siciliana, di pensare ad un sussidio economico per gli studenti calabresi che da fine Gennaio sono rimasti nelle città universitarie del Centro-Nord, e di coloro che sono rientrati in Calabria ma che devono comunque pagare il fitto dell’appartamento, pesando notevolmente sulle famiglie, oggi in gravissime difficoltà. Ovviamente tenendo conto nel bando del reddito familiare. Altro discorso aperto è quello dei ragazzi calabresi in fitto presso le nostre città universitarie, per i quali occorre affrontare il problema economico, almeno per quelli i cui genitori sono forte difficoltà.


Nella proposta che la Regione dovrebbe intervenire con un bando urgente per assegnare rapidamente un contributo-fitti (almeno 500 euro al mese). Mentre dovrebbe, altrettanto rapidamente, provvedere al rientro organizzato e in sicurezza dei ragazzi che dopo alcuni mesi intendono rientrare in Calabria. Ovviamente con tamponi e quarantena obbligatoria per tutti.

Franco Laratta, ex parlamentare