L’archeologo Vincenzo Tiné arriva ad ipotizzare la presenza di un vero e proprio network commerciale, che collega l’isola alla costa tirrenica della Calabria, sulla quale si trovano le Grotte Preistoriche di Cirella, Scalea, Praia a Mare e Tortora
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L'Ossidiana di Lipari e la Grotta del Romito
Siamo tutti consapevoli dell’importanza storica che la Calabria ha avuto nel Passato. Tuttavia, siamo spesso portati a limitare tale rilevanza nell’ambito di quella realtà che conosciamo come Magna Grecia. Eppure, la nostra terra ha tante altre storie da narrare, ugualmente affascinanti. Proviamo a raccontarne qualcuna, ad esempio, risalendo molto indietro nel tempo, sino alla Preistoria.
Nel Trattato geologico Sulle Rocce, il filosofo Teofrasto, allievo di Aristotele, menziona una roccia nera e densa proveniente da Lipari. Si tratta dell’Ossidiana. Quest’ultima è reperibile in tutti i continenti, ma è presente solo in quattro isole del Mediterraneo occidentale: nell’area del Monte Arci in Sardegna, a Pantelleria, a Lipari e a Palmarola. A seguito di eruzioni vulcaniche, veniva estratta e fatta circolare dando vita, già dalla Preistoria, ad una fitta rete di scambi che mise in contatto regioni molto distanti tra loro. L’importanza di questa circolazione sta nel fatto che la possiamo considerare come il primo apparire del commercio a livello mondiale.
Per quanto concerne, in particolare, l’Ossidiana di Lipari, un ruolo importante fu svolto dal sito noto come la Grotta del Romito di Papasidero, in provincia di Cosenza. Nel corso del Neolitico Medio e Recente, questa Grotta divenne, infatti, un vero e proprio punto di passaggio obbligato per i mercanti di ossidiana. Ma c’è di più. È possibile supporre che la stessa fascia costiera della Calabria settentrionale abbia svolto una funzione rilevante nella diffusione dell’ossidiana di Lipari, in quanto si tratta di un’area ad accesso diretto, ovvero di un’area che, data la vicinanza a Lipari, non aveva bisogno di intermediari per l’approvvigionamento della merce.
L’archeologo Vincenzo Tiné arriva ad ipotizzare la presenza di un vero e proprio network commerciale, che collega Lipari alla costa tirrenica della Calabria, sulla quale si trovano le Grotte Preistoriche di Cirella, Scalea, Praia a Mare e Tortora. Inoltre, egli individua ben due vie istmiche, attraverso le quali avveniva il commercio dell’Ossidiana: dapprima, la Valle del Lao (Santa Domenica Talao e Papasidero) e, successivamente, nel tardo Neolitico, il passo dello Scalone che da Belvedere conduce alla Sibaritide.
È probabile che l’ossidiana venisse estratta e lavorata, a Lipari, dagli artigiani locali, trasportata da mercanti - navigatori sul mare, raccolta in depositi e successivamente distribuita da altri mercanti sulla terra ferma, verso le zone interne d Basilicata e Campania. Pertanto, i graffiti preistorici rinvenuti a Papasidero non sarebbero frutto del caso, bensì l’effetto di un contesto contrassegnato da una vivace attività economica, mentre la Grotta del Romito, con le sue sepolture, la sua ingente quantità di ossidiana, la sua posizione di snodo e di comunicazione è quasi l’antesignano di un palazzo-santuario, cioè di un luogo di potere che, agli albori della civiltà, era insieme deposito economico, luogo sacro e centro politico.
Prima ancora dell’arrivo dei Greci, Papasidero è il luogo-simbolo per eccellenza della prima attività economica mai svolta su suolo europeo, attività strettamente collegata a una intelligenza complessa in grado di predisporre ed agire, non solo per impulso o istinto. Tuttavia, nei manuali di Storia in uso nelle Scuole italiane, la Grotta del Romito, a differenza delle grotte spagnole di Altamira o di quelle francesi di Lescaut, non è neppure menzionata. Essa è una delle innumerevoli Pagine Ignorate (Strappate?) di una Storia che non è Storia del Meridione di Italia bensì Storia del Meridione d’Europa…