Forse. Per il forse rischiano la vita. Moltissimi di loro non ce la faranno. Ma… forse il rischio vale la pena di correrlo. E partono su improponibili barconi.

Forse. Per quel forse il ministro dell’Interno ha accusato i disperati in fuga di essere la causa della loro stessa morte. E che quindi non devono partire. Perché restare è più sicuro. Forse. Ma l’ineguagliabile ministro ha detto di più (e di peggio): ha garantito che sarà lui stesso che ordinerà di andare a prendere a casa loro i poveri disperati per trasportarli, con appositi taxi del mare, nei porti più sicuri d’Italia, che forse loro stessi potranno scegliere.

Forse. Per quel forse la presidente del Consiglio non ha trovato il tempo di prendere un volo (anche di Stato, perché a Crotone treni e aerei sono un miraggio) per una visita al luogo della strage. Nemmeno per mezz’oretta. Forse perché la Meloni ieri era molto preoccupata per altro: "Le donne sono le prime vittime dell'ideologia gender". Ecco, l’ideologia gender!

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Così come non ha inteso venire a Crotone il ministro delle Infrastrutture, che pure ha titoli e responsabilità su quanto accade nei nostri porti. Forse Salvini era impegnato ad attendere le conclusioni dei lavori della Giunta per le immunità del Senato, che ha negato l’autorizzazione a processare a suo carico, per diffamazione nei confronti della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete.

Senza se, senza ma, senza forse, il migliore di tutta la pallida classe politica nazionale è sempre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che giovedì mattina si recherà al Palasport di Crotone, dove è stata allestita la camera ardente con le salme delle vittime. Mattarella incontrerà i soccorritori.

Le salme sono 67. Per loro nessuna giustizia umana potrà dare quella pace e quella serenità che hanno cercato scappando dai luoghi degli orrori. Da questa parte del Mediterraneo hanno cercato l’Europa, ma hanno trovato ad attenderli, a 100 metri dalla riva, la morte. Solo la morte. Tutti gli altri non c’erano. Hanno impiegato 7 ore per arrivare. Quando ormai la tragedia si era consumata.

“Nulla di quello che accade all'uomo deve risultarci estraneo”, diceva Giovanni XXIII.
Ma purtroppo per troppi di noi tutto quello che accade ad un passo da noi è estraneo, lontano. Ci lascia indifferenti.
Forse non abbiamo capito che per gli altri, gli altri siamo noi.