Se non fosse di una gravità inaudita la liberazione di Almasri, generale libico descritto come torturatore e assassino, inseguito da un mandato di cattura da parte della Corte Penale Internazionale, sarebbe stato uno dei tanti comportamenti sbilenchi che si consumano nel nostro Paese, da chiudere e da dimenticare.

Su questa storia si addensa una fitta nebbia dove la verità è nascosta.

Un criminale liberato e condotto nel suo Paese da un aereo della nostra Aeronautica militare stride con le leggi della civiltà giuridica e della dignità delle istituzioni, che dovrebbero essere rigorosamente osservate.

Non sappiamo se c’è stato un ricatto libico all’Italia per le forniture energetiche, che sarebbe pesante.

Non c’è chiarezza eccetto l’imbarazzo del nostro governo.

Il ministro dell’Interno Piantedosi in Parlamento ha dichiarato che la liberazione del libico, riportato in Patria a spese del contribuente, si era resa necessaria perché «era pericoloso».

Piantedosi è un prefetto con una carriera rispettabile di fedele servitore dello Stato che viene offuscata da una dichiarazione ridicola e assurda, che ha dovuto fare.

Il presidente del Consiglio, poi, scarica ingiustamente la responsabilità sulla Corte d’Appello di Roma, che ha deciso, in assenza di un adempimento necessario del suo ministro della Giustizia inerte, pur sollecitato.

Il tema è che un criminale è stato liberato per inerzia o complicità del governo e riportato in Patria con tutti gli onori.

I sospetti, sempre da parte della Meloni, sulla Cpi, che avrebbe spiccato il mandato di cattura dopo dieci giorni che il libico girava per l’Europa, sono ininfluenti e rappresentano un tentativo di coprire un comportamento inqualificabile.

In altri momenti, quando la politica non era stata liquidata e il Parlamento conservava centralità, un ministro dell’Interno sarebbe stato costretto a non poter proseguire il ragionamento di cui sopra, indotto a guadagnare l’uscio.

Il presidente del Consiglio all’indomani della tragedia di Steccato di Cutro dichiarava solennemente che avrebbe perseguito scafisti e i mercanti di uomini nel “globo terraqueo”. Tale dichiarazione è smentita con la liberazione del libico che ha a che fare con scafisti e “lager” degli immigrati, messi su anche con il denaro dato da un governo italiano della sinistra.

Destra e Sinistra si confondono quando la politica non c’è, il Parlamento snaturato e i valori umani sostituiti dalla volontà dei più forti, eroi effimeri del nostro tempo, impegnati in un presente che lascia alle generazioni a venire un futuro di macerie culturali e materiali.

Ci sono tutte le condizioni per ribellarsi e trovare nella moderazione, nella logica il percorso per riconquistare le nostre disperse libertà!