C’è un voto che certamente non dobbiamo dare il 25 settembre, ed è il voto inutile, quello che non serve a niente e a nessuno, quello che non ti espone, non ti fa scegliere, non ti rende protagonista.

Il voto inutile è il voto degli incapaci, di quelli che hanno paura, di quelli che conoscono solo il divano, la critica, il disimpegno; è il voto di chi è travolto dalla inutilità sociale della propria inesistenza.

Il voto inutile è quello dato a chi deve nascondere un passato di fallimenti, a chi vuole spaccare il paese, a chi lo vuole svendere, a chi lo ha già tradito, ai corrotti, ai traditori della patria, a coloro che si vendono per nulla. A coloro che sono senza idee, ai mediocri, agli incapaci, a coloro che non hanno un progetto, che non conoscono una soluzione. Sono senza idee.

Il voto inutile è il voto del calabrese che non ama la propria terra, di quello che l’ha già svenduta, di chi l’ha sempre tradita. Il voto inutile è quello senza speranza, senza futuro, senza prospettiva.

Per chi volesse dare un voto utile, la prima cosa da fare è tapparsi gli occhi, turarsi il naso, chiudere la bocca. Perché se guarda le liste dei candidati, gli viene subito voglia di tornare a casa, di scappare via.

Il voto utile è quello che dai perché non c’è altro da fare, tanto non c’è nemmeno una speranza, o una certezza, ma è il minimo che si possa fare.

Di questo passo, di elezione in elezione, le liste dei candidati saranno sempre più inguardabili, e arriverà il momento in cui a votare andranno solo in 12. E tutti gli altri preferiranno il non voto al voto inutile, quello di chi se ne frega di tutti e di nessuno.
Ma per ora diamo pure un voto utile, contro l’inutilità del voto.