Dopo il bando per gli asili nido (700 mln di euro) modellato per i Comuni del Nord con risorse da investire, si è giunti allo stesso risultato seppur con criteri diversi pure con il bando per il miglior utilizzo della risorsa idrica in agricoltura (oltre 1600 mln di euro). Zero in Sicilia e 2 mln in Puglia(sic!)
Tutti gli articoli di Opinioni
PHOTO
Il 30 settembre scorso è stato pubblicato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il Decreto di approvazione degli elenchi dei progetti, ammissibili e non, finanziati con fondi afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Missione 2 Componente 4 (M2C4) – Investimento 4.3 – Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.”
Leggendo i risultati vi è una evidente e sostanziale similitudine, nell’iniqua ripartizione territoriale delle risorse, con quanto successo con il bando degli asili nido dove il diritto per bambini e genitori è stato, con criteri vergognosi, direzionato e messo all’asta per assegnarlo a chi paga di più grazie all’iniquo meccanismo della spesa storica. Invece di ridurre i divari si accrescono procedendo, di fatto, in senso contrario rispetto alle finalità che il Mipaaf stesso ha fissato per destinare notevoli risorse nell’ambito del Pnrr da finanziare con i fondi del Next Generation EU.
Infatti, nel dettaglio, si legge sul sito del Ministero che gli interventi progettuali da finanziare, al riguardo: «dovranno riguardare in particolare investimenti tesi ad aumentare la resilienza dell’agrosistema irriguo agli eventi climatici estremi, con particolare riferimento agli eventi siccitosi, con l’intento di migliorare la gestione della risorsa idrica e ridurre le perdite e favorire la misurazione e il monitoraggio degli usi, sia sulle reti collettive (attraverso l’installazione di misuratori e sistemi di telecontrollo), sia per gli usi privati (attraverso un sistema di monitoraggio delle concessioni private), presupposto per la quantificazione dell’acqua effettivamente utilizzata e per scongiurare gli usi illeciti di acqua nelle zone rurali».
In questo caso la Sicilia ma anche la stessa Puglia (l’Apulia siticulosa citata da Orazio, nel I° sec. a.C.) pur essendo territori con particolare vocazione agroalimentare e tantissime aziende agricole, nonostante registrano ben noti fenomeni siccitosi e penuria di acqua (ed anche per l’uso potabile) risultano entrambe esigenti di rilevanti interventi che non ci sono! E il Mezzogiorno, complessivamente, che non arriva nemmeno al 30% della somma a bando.
Dagli elenchi progettuali pubblicati risultano essere: la prima senza nessun progetto esecutivo ammissibile al finanziamento mentre la seconda con uno solo. Inoltre nel secondo elenco dei progetti definitivi ammissibili solo se, al termine della verifica dei progetti esecutivi ammissibili, risultino risorse disponibili la Sicilia ha 30 progetti e la Puglia ancora una volta solo uno.
In pratica invece di ridurre i divari nella distribuzione territoriale soprattutto tra Mezzogiorno e resto del Paese, analogamente a quanto successo per gli asili nido, gli esiti del bando Mipaaf faranno acuire i gap esistenti e, quindi, si andrà in antitesi con le finalità precipue di riduzione dei divari previsti dal Next Generation EU.
Tale tendenza riveste maggiore gravità perché si sta ripetendo ciò che è accaduto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nell’esito dell’avviso pubblico 1/2019, a valere su fondi FAMI e FSE, per presentazione di progetti da finanziare per prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo suddivisi in due lotti: n.1 per il CentroNord e n. 2 per il Mezzogiorno. Pur con molti più progetti presentati e idonei al finanziamento dal Mezzogiorno il risultato ha visto tutti finanziati i progetti idonei per il lotto n.1 mentre solo 2 su 22 idonei per il lotto n.2. Per questi evidenti atti di sperequazione come Movimento per l’Equità territoriale riteniamo necessario ed essenziale battersi, in Italia e in Unione europea, per l’equa ripartizione delle risorse in quanto questa programmazione straordinaria è l'ultima possibilità che ha l'Italia per rendere onore alla propria Costituzione!