Ha suscitato un’ondata di sdegno la vicenda di una bambina vibonese costretta a subire dal nonno abusi sessuali e violenze fisiche inenarrabili. Sul caso è intervenuto l'avvocato Elisabetta Aldrovandi animatrice e presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime che in una nota stampa ha parlato di «ennesimo caso di violenza inaudita perpetrata in famiglia, quella famiglia che dovrebbe proteggere e che invece ha finto di non vedere quali violenze e abusi sessuali sarebbero stati compiuti dal nonno sulla nipotina, da quando la piccola aveva otto anni. Per due anni – si fa rilevare - l'uomo avrebbe violentato, minacciato e picchiato la nipote, lasciandole segni indelebili sul corpo e nella mente. La madre, a quanto pare, sapeva, ma solo dopo l'arresto del nonno (padre della donna, ndr) ha sporto denuncia. Soltanto il coraggio della maestra della piccola, che, intuendo che qualcosa non andava, l'ha indotta a parlare, ha fatto sì che si scoprisse tutto, e che il calvario vissuto dalla bimba avesse fine».

«Ora, è auspicabile non solo che si adottino misure adeguate a garantire che l'uomo non possa più avvicinarsi alla nipote, ma la bambina va preservata e protetta anche da quel nucleo familiare che, invece di proteggerla, avrebbe permesso il protrarsi, negli anni, delle violenze.

Quando si parla di abusi su minori, al di là di chi commette materialmente quegli orrendi reati, vi sono adulti che hanno il dovere di proteggere e denunciare situazioni di violenza di cui i bambini sono vittime. E se non intervengono e quei bambini sono loro figli, la sospensione della responsabilità genitoriale è un provvedimento necessario, da adottare immediatamente. I bambini vanno protetti e allontanati dagli adulti che fanno loro del male o non impediscono che ciò accada. Anche se si tratta dei loro genitori».