"A chi sostiene che l'amministrazione sperpera dei soldi destinati ai Cosentini - conclude Trotta - basta ricordare che a fronte di una spesa di 130 mila euro, che non intacca il welfare per i quali sono programmati 10 milioni di euro, si conclude un problema che per la gestione delle emergenze gravava alle casse comunali tra i 150 mila e i 200 mila euro all'anno.
Alle tante polemiche strumentali susseguitesi nel corso degli ultimi mesi, seguono dei dati oggettivi: il campo Rom in riva al crati, degradato e pericolante, insicuro sia per i rom stessi che per l'igiene ambientale, non c'è più. In seguito al trasferimento temporaneo nelle tende nel centro d'emergenza, che resterà adesso a disposizione del Comune, sorvegliato da telecamere e forze dell'ordine, diversi individui hanno deciso di allontanarsi spontaneamente. Con un incentivo economico, di gran lunga inferiore alla spesa, gran parte dei cittadini rom, senza alcuna azione coercitiva o cruenta, hanno deciso di abbandonare la città, il che vuol dire un risparmio futuro e la scomparsa del fenomeno.
Ciò che stupisce è l'atteggiamento politico della sinistra cosentina nei confronti di chi attraverso operazioni di legalità e sicurezza risolve problemi ventennali della città, dalla legalizzazione delle cooperative allo smantellamento, appunto, del campo Rom, nonostante tali operazioni siano state fatte attraverso il rispetto totale dei diritti del singolo.
Perché la Sinistra - conclude - non ha trovato il coraggio e la forza di schierarsi con gli interessi di Cosenza e dei suoi cittadini? Perchè privilegiare la linea polemica ad ogni costo e spalleggiare politicamente chi tenta di sabotare la risoluzione dei problemi della città per altri interessi?"