«Tim ha definito la cessazione del contratto commerciale per le attività di ‘consumer’ le cui commesse erano affidate ad Abramo Customer Care ed ora circa 500, fra lavoratori e lavoratrici, dislocati nelle sedi di Catanzaro, Crotone, Montalto Uffugo (Cs) e Palermo, dal 1 gennaio, saranno collocati in Cassa integrazione a zero ore». Lo afferma la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice calabrese del Movimento 5 stelle ed Elisabetta Barbuto coordinatrice pentastellata della provincia di Crotone.

«Una comunicazione lapidaria – dicono -, quella di Tim, che, proprio sotto le festività natalizie, condanna alla incertezza ed alla disperazione centinaia di famiglie, soprattutto calabresi, che su quel lavoro avevano costruito la propria dimensione, acquistato casa, contratto mutui, immaginato un futuro nella propria terra. Eppure, Tim, - proseguono le esponenti pentastellate - che tra i propri azionisti annovera anche Cassa Depositi e Prestiti, ovvero lo Stato, da un lato revoca commesse ad un’azienda in amministrazione straordinaria che prova a risanarsi e ricollocarsi nel mercato e dall’altra continua ad affidare commesse sui servizi commerciali ad altre aziende. Una circostanza che richiede l’intervento delle istituzioni».

«Ecco perché è stata depositata una interrogazione al ministro delle Imprese e del Made in Italy D’Urso per chiedergli di salvaguardare i livelli occupazionali in aree del Paese fra le più fragili d’Europa e di occuparsi della vicenda convocando un tavolo ministeriale. Un confronto necessario – concludono Anna Laura Orrico ed Elisabetta Barbuto – al quale sarebbe auspicabile non solo la partecipazione dell’azienda committente quanto quella degli enti regionali coinvolti ed in particolare della Regione Calabria che spesso, nella lunga vicenda Abramo Customer Care, è stata la grande assente».