«La sicurezza prima di tutto. È questo il primo risultato tangibile della sottoscrizione, registratasi ieri sera, fra Governo e Parti sociali del Protocollo di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid nei luoghi di lavoro e, soprattutto, del Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid nei luoghi di lavoro». Lo affermano, in una nota congiunta, i segretari regionali di Cgil (Angelo Sposato), della Cisl (Tonino Russo) e di Uil (Santo Biondo).

«Sono due atti che marciano nella stessa direzione garantire la massima sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e imprimere una forte accelerazione nella campagna vaccinale di massa necessaria per frenare l’espansione del Covid-19 e raggiungere, nel più breve tempo possibile, l’immunità di gregge. Ma, soprattutto, sono due protocolli che si fondano su una determinante opera di cooperazione fra tutti i soggetti interessati».

«In questa prospettiva, le organizzazioni di rappresentanza delle imprese hanno avvertito la responsabilità sociale di collaborare attivamente all’iniziativa - prosegue la nota -, sia attraverso l’offerta di spazi aziendali di grandi dimensioni presenti nei diversi territori per l’utilizzo diretto da parte del sistema pubblico dell’emergenza come punti di vaccinazione aggiuntivi, sia attraverso l’impegno delle aziende e dei datori di lavoro alla vaccinazione diretta del proprio personale, nella convinzione che solamente un’azione generale e coordinata può abbattere i tempi della vaccinazione, ampliare la tutela e consentire di proteggere la salute collettiva. In particolare, la vaccinazione delle lavoratrici e dei lavoratori realizza il duplice obiettivo di concorrere ad accelerare e implementare a livello territoriale la capacità vaccinale anti Covid-19 e a rendere, nel contempo, più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive sull’intero territorio nazionale, accrescendo il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro. Come è facile percepire adesso diventa di fondamentale importanza porre la massima attenzione a quanto stabilito dal Governo e dalle Parti sociali - sostengono i segretari regionali dei sindacati -, attenzionando i protocolli sottoscritti e procedendo ad una loro rapida applicazione sul territorio della regione Calabria».

«Una regione in cui, a causa dell’assenza prolungata di un piano vaccinale certo che stabilisse le priorità della campagna vaccinale, si è favorita una forte deregulation nella gestione della stessa che, purtroppo, ha finito per far emergere attenzioni di favore verso determinate corporazioni che niente avevano a che vedere con le urgenze da affrontare nella campagna di vaccinazione.
È necessario, quindi, procedere in tempi brevissimi alla sottoscrizione di questi protocollo - concludono - da parte dei soggetti interessati. Alla Regione Calabria e alle parti datoriali chiediamo di avviare con prontezza di aprire un tavolo di confronto, al quale dovranno essere coinvolte anche le Rsa, per capire quali siano le aziende disponibili ad avviare la campagna vaccinale presso i propri siti produttivi e mettere mano, nel dettaglio, alla gestione di questi nuovi strumenti messi a disposizione nella battaglia al Covid-19 in tutto il territorio regionale».