Mentre tutti i territori vanno alla ricerca di finanziamenti per aumentare la propria attrattività e lavorano assiduamente per migliorare la loro competitività, in Calabria, dove le bellezze storiche e paesaggistiche abbondano e dove i finanziamenti per il completamento delle opere strategiche già esistono, lo sviluppo viene bloccato da inspiegabili ritardi che apportano incalcolabili danni in termini economici e di immagine che difficilmente potranno essere recuperati. Infrastrutture viarie fondamentali per la crescita rimangono non utilizzabili e non sempre si ha contezza delle motivazioni. La Trasversale delle Serre ha rappresentato la speranza della rinascita di un’area estesa che, grazie a questa opera, potrebbe rendere fruibile un variegato patrimonio naturale che assemblea la gioiosa atmosfera del mare con la purezza della montagna. Collegare lo Jonio con il Tirreno passando per le Serre significa infatti offrire, a pochi minuti di distanza, spettacoli unici che possono trasformarsi nella fortuna della parte centrale della Calabria. Purtroppo, questo salto di qualità è materialmente impedito da rallentamenti e fermi che incidono pesantemente sulle prospettive della popolazione. In particolare, il 3° Lotto del 5° Tronco “Argusto – Campo Gagliato”, pur essendo stato asfaltato e pur essendo dotato dell’impiantistica di sicurezza, continua a rimanere impercorribile senza che sia reso noto il perché di questa assurda situazione. A ciò va aggiunta l’impraticabilità del 4° Tronco, tra lo svincolo di Torre di Ruggiero e quello di Chiaravalle Centrale. Anche in questo caso, i continui rinvii non fanno che esasperare gli animi concretizzando l’idea per la quale le opere pubbliche in Calabria non hanno mai termine. Compito della Regione è quello di vigilare ed intervenire su ciò che concerne quest’opera dalla straordinaria rilevanza, finanziata con i fondi comunitari, in quanto da essa può dipendere la svolta per una comunità che attende da decenni il suo riscatto. Spiace la sostanziale indifferenza di chi, confuso ed affaccendato in tutt’altre problematiche, ama autoproclamarsi fautore del cambiamento, salvo poi cedere a quelle vecchie logiche che hanno affossato le grandi opere dalle quali dipendeva il destino della Calabria.