«Qualcuno mi ha criticato perché ho invitato i componenti del gruppo Facebook "Tesoro Calabria" a pubblicare immagini del mare sporco o di cumuli di rifiuti che deturpano il nostro splendido paesaggio. L'ho fatto perché credo che i problemi della Calabria non si risolvano mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi». Carlo Tansi, ex numero uno della Prociv risponde alle polemiche giunte dopo l’appello a illustrare le situazioni di degrado nella nostra regione.

 

«Per perseverare a oltranza con questo atteggiamento – aggiunge - non siamo riusciti a valorizzare il nostro enorme potenziale turistico e siamo diventati l'ultima regione d'Europa. Sono invece convinto che i problemi debbano essere denunciati affrontati e risolti. Molti turisti che incappano nel mare sporco vengono una volta sola e poi non tornano mai più in Calabria! E poi ci fanno una pessima pubblicità in ogni parte del mondo, facendoci perdere tanti potenziali turisti».

 

E ancora: «Se si ha il coraggio di denunciare le cose che non vanno, i sindaci, i politici e amministratori regionali inadempienti, che non assicurano un'adeguata manutenzione dei depuratori o che non si preoccupano del corretto smaltimento dei rifiuti, devono essere inchiodati di fronte alle loro responsabilità. Non è una novità –aggiunge - che molti primi cittadini preferiscano risparmiare sulla corrente elettrica e la manutenzione dei depuratori per mandare in fumo in pochi minuti decine di migliaia di euro in fuochi d'artificio... magari forniti da ditte amiche da cui prendono le mazzette».

 

Infine Tansi specifica: «I turisti che vengono in Calabria devono fare i distinguo tra i comuni virtuosi - gestiti da sindaci capaci, dove il mare è pulito e dove non c'è spazzatura in giro - e i comuni sporchi degni della sporcizia degli amministratori che li rappresentano».