L’efferato omicidio del piccolo Cocò non resterà impunito. Grazie alle indagini del Carabinieri di Cosenza e del Ros, coordinati dalla Dda di Catanzaro, emerge l’atroce verità di una strage premeditata, di stampo ‘ndranghetista perseguita con feroce determinazione e senza alcuna pietà verso un bambino usato dal nonno come scudo umano”. Lo afferma in una nota la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, che prosegue: “Prima ancora di morire Cocò era già una vittima innocente della ‘ndrangheta che, come tutte le mafie, si serve anche dei minori e non si ferma di fronte a nulla pur di affermare il proprio potere. Si conoscono le difficoltà di spezzare la sudditanza dei legami familiari nelle organizzazioni criminali, ma si tratta di un tema decisivo per restituire futuro e libertà alla vita di tanti bambini e adolescenti. La Commissione Antimafia è da tempo impegnata su questo fronte e nella prossima missione a Cosenza, alla fine di questo mese, proseguiremo tra l’altro anche gli approfondimenti con i magistrati dei Tribunali dei minoria”.