"'La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne', istituita ogni 25 novembre dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, deve superare le ritualità e coinvolgere, soprattutto in Calabria, cittadini, istituzioni, forze politiche e sociali". Lo afferma il consigliere regionale di 'Calabria in Rete' Flora Sculco. "Dinanzi alle violenze che non cessano – aggiunge – occorre che anzitutto le istituzioni si assumano le proprie responsabilità. Concordo con quanti sostengono che dinanzi alle violenze contro le donne è necessario un approccio multidisciplinare e che, per cambiare le cose, sia indispensabile garantire la certezza della pena e, nel contempo, attuare una profonda trasformazione culturale. Per stare sul punto, tuttavia, e non scadere nella retorica, a mio avviso è indispensabile che la Regione sostenga e potenzi i centri antiviolenza e le case di accoglienza per donne in difficoltà.
Si farebbe soltanto propaganda se, da un lato, si esprimesse solidarietà alle donne, ogni qual volta si è di fronte a casi eclatanti e, dall'altro, si negassero le risorse indispensabili per dare gambe e braccia alla legge regionale 21 agosto 2007 n. 20 recante 'Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà'. Una legge - sottolinea Flora Sculco - ha senso se, una volta approvata, diventa operativamente utile per i soggetti che ne sono i destinatari e per la società in cui vivono. Perciò, spero che in fase di Assestamento di bilancio regionale, come da impegno assunto dal Consiglio regionale su un mio specifico emendamento presentato ad aprile scorso, si assicuri copertura finanziaria alla legge regionale sui centri antiviolenza".

Conclude il consigliere regionale: "Destinando risorse importanti per i centri antiviolenza, intendiamo garantirne il funzionamento. Si tratta di centri che non offrono soltanto servizi preventivi, ma un sostegno fondamentale per garantire la dignità della donna e la sua libertà. Per ridare fiducia e voglia di vivere a donne colpite dalla violenza, occorre assicurare loro accoglienza e ascolto; consulenza psicologica, perché ogni situazione esige un intervento specializzato che consenta loro di elaborare l'accaduto, attribuendogli un significato che non determini stati patologici; mediazione familiare, affinché le donne possano affrontare i conflitti esplosi all'interno delle famiglie, e consulenza legale. Finanziando adeguatamente questi servizi preziosi offerti dai Centri sparsi in tutta la Calabria, porremo fine al silenzio ed all'indifferenza delle istituzioni pubbliche che, d'ora in avanti dovranno saper aprire, nella nostra regione, una pagina nuova e concretamente solidale".