«Dopo la soluzione sicuramente dispendiosa ma, a parere dello Sindacato medici italiani, assolutamente inutile (stanziamento di 5 milioni e 700mila euro per l'ulteriore acquisto di mezzi di soccorso avanzato) per risolvere i gravissimi problemi di organico (medici, in primis, ma anche infermieri ed autisti) e non di mezzi del 118 calabrese da parte del presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, Antonio Montuoro, oggi è il giorno della conta dei medici "mancanti"».

Lo scrive in una nota Saverio Ferrari, delegato provinciale Smi dell’Asp Catanzaro. «Per la continuità assistenziale servirebbero 574 medici ma ne sono stati reperiti ad ora 44 cioè meno del 10%, per il sistema di urgenza ed emergenza medica 118 sono state presentate 13 domande per 159 zone carenti pubblicate. Possibile che nessuno dei due onorevoli suddetti dopo tre anni di gestione si ponga la domanda principale e cioè del perché ci sia questa gravissima ed ormai cronica carenza di medici disposti a svolgere queste due mansioni così importanti per la salvaguardia della salute pubblica?»

E ancora: «Quindi ci domandiamo che senso ha acquistare nuove ambulanze e continuare a pubblicare zone carenti di continuità assistenziale e 118 quando ormai sono anni che vanno deserte o quasi? Conoscono entrambi l'air (accordo integrativo regionale), cosa prevede ed ancor di più sono a conoscenza che fondamentalmente è invariato dal 1997?

Per quanto riguarda la continuità assistenziale gli onorevoli suddetti conoscono ad esempio le condizioni di lavoro dei colleghi, vittime spesso e volentieri di aggressioni oltre che essere costretti ad esercitare tale ruolo in postazioni non degne di ospitare dei professionisti?

Sanno gli On. Occhiuto e Montuoro che la quasi totalità dei medici del 118 calabrese sono dirigenti medici che grazie alle prestazioni aggiuntive previste dal loro contratto di lavoro potrebbero coprire molti dei turni, decine e decine, scoperti?

Insomma le domande giuste da porsi ci sarebbero anzi ci sono e sono sotto gli occhi di tutti tranne che di chi gestisce la sanità calabrese! Lo Smi continuerà a porle in attesa di risposte».