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‘Vertenza precari, si intervenga subito, direttamente sul Governo e senza intermediari, per chiedere il reinserimento dell’Art.8 all’interno della legge 101/2013 che ha regolarizzato anche la contrattualizzazione del bacino degli ex Lsu-lpu calabresi. Si creino le condizioni, inoltre, affinché si risani la situazione dei comuni che lo scorso gennaio, nel momento della comunicazione al Ministero dell’elenco dei lavoratori, si sono ritrovati fuori a causa di una eccezionale rigidità del rispetto dei tempi di consegna della documentazione. La Calabria continua a rimanere un bersaglio sacrificale dell’azione amministrativa del Premier Renzi, che sulle grandi questioni come la giustizia, l’ambiente e, non ultimo, il lavoro ha tradito la nostra regione e particolarmente il territorio ionico’.
È quanto riferisce il sindaco Giuseppe Antoniotti che stamani (martedì, 21 luglio) ha preso parte all’incontro straordinario tenutosi in Prefettura a Cosenza per discutere della grave vertenza lavorativa degli ex operatori socialmente utili e della pubblica utilità che nelle prossime ore potrebbe tramutarsi in stato di agitazione, con conseguenze drammatiche sia sul piano dell’ordine pubblico che nel sistema di erogazione dei servizi. All’incontro, chiesto con urgenza nella giornata di ieri (lunedì 20) dal Primo cittadino, hanno partecipato anche l’assessore agli Affari generali Rodolfo Alfieri, le rappresentanze sindacali ed una nutrita delegazione di sindaci e amministratori dei comuni del comprensorio provinciale, tra i quali Castrovillari, San Giovanni in Fiore, Crosia, Trebisacce, Cassano all’Jonio e Cariati.
Abbiamo manifestato al Prefetto – dichiara Antoniotti – seria preoccupazione per come si sta delineando la vicenda dei precari contrattualizzati. Pensavamo che, dopo le lunghe ed estenuanti trattative dell’autunno scorso, si fosse giunti ad una soluzione, seppur non definitiva, di una vicenda che va avanti da circa 20 anni. Così non è stato. E siamo ancora più rammaricati di prima perché il cavillo legislativo, che rischia di mettere a repentaglio il futuro lavorativo di circa 5mila calabresi impiegati perlopiù negli organici degli enti locali, è nato da un capriccio politico del Governo Renzi. È chiaro ed è palese. Perché in altre regioni dove ci sono precari contrattualizzati con la legge 101/2013 non si è verificata la manfrina toccata alla Calabria? Si continua a mortificare questa regione probabilmente perché il Primo ministro qui non ha coinvolgimenti diretti. O meglio, ha probabilmente interessi affinché la Calabria subisca le peggiori mortificazioni e i peggiori soprusi. Lo abbiamo visto con la questione giustizia e stiamo subendo tutt’ora le scelte infauste e distruttive assunte dal governo nella vicenda delle trivellazioni nel mar Jonio per la ricerca di idrocarburi e, non ultimo, in questa paradossale vertenza dei precari. A nome dei colleghi sindaci – prosegue il Primo cittadino – ho manifestato al Prefetto grande preoccupazione, perché dall’accavallarsi di tutti questi problemi potrebbe scaturire la protesta vibrata dei cittadini, con conseguenti drammatiche sul piano dell’ordine pubblico. La misura è colma e se già noi amministratori e rappresentanti delle Istituzioni abbiamo serie difficoltà a mantenere i nervi saldi di fronte a questo modo di governare, è facile immaginare che la pazienza dei cittadini ha oltrepassato ogni limite. Ma in questa situazione di abbandono amministrativo, purtroppo – aggiunge Antoniotti – dobbiamo registrare anche la latitanza dei nostri rappresentati parlamentari. Totalmente assenti nella difesa dei diritti e delle giuste rivendicazioni dei cittadini calabresi. Dove sono senatori e deputati a parte che sulle solite passerelle? Perché – conclude il Sindaco – dobbiamo continuare ad essere costretti a rivolgerci ai potentati politici di turno per vederci riconosciuti i nostri diritti?