Secondo il delegato del sindacato Saverio Ferrari, il progetto licenziato dall'Asp di Cosenza che prevede nuove pet sul territorio è irrealizzabile. «Il servizio di emergenza versa in uno stato comatoso»
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«Con deliberazione n. 547 del 24-3-2024 l'Asp di Cosenza, in qualità di delegata di Azienda Zero, ha intrapreso il processo di riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza territoriale dettato dal Dca n. 198 del 12-7-2023 per il potenziamento del sistema». Lo scrive in una nota il delegato Smi dell'Asp di Catanzaro, Saverio Ferrari, che aggiunge: «Per l'Asp di Catanzaro sono previste 14 postazioni avanzate medicalizzate, 11 postazioni di base e 6 ambulanze di presidio. Benissimo, sulla carta un grandissimo progetto di potenziamento al quale non si può che plaudire in quanto permetterebbe di garantire un immediato soccorso su tutto il vasto territorio della provincia di Catanzaro.
Ciò detto però una domanda sorge spontanea visto l'attuale stato comatoso del servizio e cioè, considerando che l'attuale organico dei medici sulle 11 ambulanze medicalizzate in servizio (Maida, Tiriolo e Sersale sono demedicalizzate da 4 anni) consta di 40/45 unità con decine di turni scoperti, dove si reperirebbero gli ulteriori 40/42 medici per medicalizzare i 14 mezzi di soccorso avanzati previsti?»
E ancora: «I due concorsi espletati a Cosenza e Catanzaro hanno consentito nell'Asp di Catanzaro l'importante transito di circa 35 medici dal regime di convenzione alla dirigenza medica impedendo un ulteriore depauperamento dell'organico ma sicuramente non arricchiranno l'organico degli ulteriori 40/42 medici necessari! Arriveranno anche i colleghi cubani sulle ambulanze? Vedremo ed attenderemo fiduciosi che l'ottimo progetto si traduca in un servizio di emergenza efficiente ed efficace anche perché l'estate sta arrivando e la popolazione eventualmente da soccorrere aumenterà a dismisura».