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La Calabria sconta da anni una drammatica mancanza di visione strategica nei due settori vitali dell’economia regionale, strettamente connessi tra loro: il turismo e la cultura. E’ mancata fino ad oggi una pianificazione di lungo periodo; è mancata una visione integrata tra le diverse tipologie di turismo che la nostra regione offre, da quello culturale a quello religioso; è mancato il coinvolgimento delle diverse forze sociali e produttive, a cominciare dalle numerose associazioni culturali e dai tanti giovani calabresi che negli ultimi anni, anche qui a Lamezia, hanno organizzato con passione e grande professionalità festival della durata di più giorni, diventati vere e proprie “vetrine” che attirano ogni anno tantissime persone da tutte le regioni italiane. E’ da queste energie vive della società calabrese che occorre ripartire per ridare slancio al turismo nella nostra regione, con un investimento serio ed efficace che contribuisca a far ripartire la crescita economica e sociale della Calabria.
Emblema della mancanza di politiche per il turismo nella nostra regione, è la condizione di estrema precarietà in cui si trovano le strade che portano ad alcune delle maggiori località turistiche calabresi, come Tropea e Capo Vaticano. Si tratta di una delle zone di maggiore attrattività turistica del Mezzogiorno, ma la scena che si presenta agli occhi di chi arriva è assolutamente sconfortante, quasi da far "pentire" i turisti di aver scelto la nostra regione per trascorrere le vacanze: strade dissestate, buche grandi come crateri, erbacce e canne che invadono le carreggiate... E' questa l'immagine della Calabria che vogliamo consegnare ai turisti che vengono dagli altri Paesi? E' questo il famoso "brand Calabria" che vogliamo esportare all'estero? Date le condizioni di dissesto finanziario in cui versa la Provincia di Vibo Valentia, la Regione non può stare con le mani in mano, ma deve attivarsi per garantire condizione "dignitose" di viabilità e accessibilità per raggiungere le suggestive località della Costa degli Dei così come per tutte le principali località turistiche calabresi.
Anche le condizioni del nostro mare continuano a destare forte preoccupazione. Alle quotidiane lamentele dei residenti delle zone balneari, si aggiungono i risultati delle analisi di Goletta Verde pubblicati nei giorni scorsi che parlano di 15 punti del litorale calabrese "fortemente inquinati" e, in particolare per quanto riguarda la costa lametina, sono stati individuati due punti critici: la foce del Torrente Zinnavo e la foce del torrente nei pressi del faro di Capo Suvero. Anche su questo fronte, assistiamo da anni al ripetersi dello stesso copione: arriva la stagione estiva e puntualmente si ripetono gli allarmi sull'inquinamento del mare calabrese, senza che vi sia un minimo di programmazione durante la stagione invernale per prevenire il male anziché curarlo. Un deficit di programmazione da parte della Regione, che ha fatto sì che si spendesse solo una minima parte dei fondi europei destinati alla depurazione.
Bene il rafforzamento dell’attività di controllo sul nostro litorale disposta proprio ieri dal viceprefetto vicario di Catanzaro: auspico che dal prossimo anno tutto ciò venga pianificato già nei mesi invernali, con un coordinamento tra la Regione, il Comune e tutti i soggetti coinvolti per garantire la pulizia del nostro mare e delle nostre coste.
Qui non si tratta di piani straordinari per il turismo: si tratta di "gestione ordinaria" del territorio, di creare le condizioni perché i turisti che giungono in Calabria trovino una realtà organizzata, in linea con le principali mete turistiche italiane ed europee. Se non riusciamo a programmare bene l'ordinario, a cominciare da un'adeguata manutenzione delle strade e dalla depurazione del mare, difficilmente riusciremo a realizzare nuovi progetti per rilanciare lo sviluppo turistico della nostra terra.
In questo contesto, è incomprensibile la scelta del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio di non assegnare le deleghe su cultura e turismo, due settori che, per i motivi indicati, richiederebbero un’attenzione particolare e un impegno specifico. I gruppi di lavoro annunciati dallo stesso Oliverio su queste materie saranno utili solo se a parlare saranno i fatti, se si riusciranno a creare le condizioni perché si inneschi un circolo virtuoso tra promozione del nostro patrimonio culturale, rilancio del turismo, crescita economica ed occupazionale per la nostra regione.
Dobbiamo prendere atto che questa stagione turistica, la prima sotto la guida della nuova amministrazione regionale, è ormai alle spalle, visto che siamo alla fine di luglio: la Calabria, ancora una volta, ha perso un'occasione per organizzare nei tempi giusti e con una programmazione adeguata una stagione estiva competitiva con quella delle maggiori località turistiche italiane. Mi auguro che dall'anno prossimo si inverta la rotta e, così come il Presidente Oliverio ha dimostrato di voler fare su altre questioni della vita della nostra regione, si avvii un'interlocuzione costruttiva con i Comuni, con le realtà culturali dei territori, con le categorie imprenditoriali per organizzare insieme una proposta turistica veramente attrattiva per i vacanzieri di tutte le regioni italiane che desiderano venire in Calabria.