Nell’iniziativa coinvolta l’azienda italiana 4Ward360. La realtà produttiva, fornisce nanoformulati protettivi per ogni superficie garantendo ai reperti la musealizzazione in sicurezza
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«Nell’ambito dello sviluppo dell’isola di Pantelleria, fortemente voluto dall’ente Parco nazionale di Pantelleria e sostenuto dal Governo, 4Ward360 ha individuato un’enorme possibilità di sviluppo partendo dai siti archeologici presenti sul territorio, i quali possono diventare strumento di promozione di un turismo culturale che può e deve conferire la meritata importanza all’isola in tutto il mondo. Nasce così il “Progetto Pantelleria” che vuole inserire le nuove tecnologie per la valorizzazione e la fruizione dei siti archeologici dell’isola con un modello, denominato “Protocollo Pantelleria”, che segue la nascita del sito archeologico dalle prime operazioni di scavo sino alla manutenzione del sito, dei percorsi e dei reperti, nel momento in cui esso sarà pienamente fruibile dal turista». È quanto annuncia Sabrina Zuccalà, presidente di 4Ward360.
«Il protocollo Pantelleria – specifica - sarà applicato sull’area archeologica di Mursia, in collaborazione con il Parco Nazionale che ne governa la tutela, con il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, che ne sovrintende la tutela e con l’Università di Bologna che si occupa degli scavi archeologici. Successivamente il protocollo sarà applicabile ad ogni sito archeologico. 4Ward360 è un’azienda italiana che produce nanoformulati protettivi per ogni superficie, con soluzioni progettate per ogni esigenza della superficie da proteggere, che garantiscono traspirabilità, reversibilità e mantenimento delle caratteristiche fisiche del materiale.4Ward360 è già intervenuta con la Regione Sicilia e Sebastiano Tusa sul relitto navale di Marausa, proteggendolo con un formulato nanotecnologico che ne garantisce la protezione e la musealizzazione in sicurezza».
«L’utilizzo sistematico del Protocollo Pantelleria sui siti archeologici dell’isola – si fa presente - porterà ad un implemento del flusso turistico, al quale dovrà inevitabilmente corrispondere un potenziamento delle infrastrutture turistiche e dei trasporti. Lo scopo ultimo del Progetto Pantelleria è quello di aumentare le condizioni socio-economiche dell’isola, creando nuovi posti di lavoro, nuove figure professionali e nuove possibilità di studio che incrementeranno la ricerca, lo studio e l’importanza culturale dell’isola a livello sia nazionale che internazionale. Storia, innovazione, rilancio: sono queste i tre capisaldi del Progetto Pantelleria».