Con un'interrogazione parlamentare e un esposto alla procura di Catanzaro, la deputata M5s Dalila Nesci ha posto il caso del Dca n. 66 del 2015, che limita fortemente l'impiego, in regime di rimborsabilità, di farmaci per la protezione gastrica. La parlamentare ha chiesto al governo di agire per la revoca del provvedimento adottato dal commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, che «mette i medici in gravi difficoltà, perché col decreto in questione i farmaci gastroprotettori sono consentiti, in regime di rimborsabilità, a 74 calabresi su mille». «Questo – sottolinea la parlamentare – è un assurdo, frutto dei tagli infiniti del governo Renzi alla sanità, sempre più basata su numeri di comodo e non sui bisogni delle persone. Significa che non c'è Stato sociale, vuol dire che i meno abbienti non possono curarsi. Si tratta di un'inaccettabile attentato al diritto alla salute, soppiantato da logiche di ragioneria, figlie dell'austerità criminale collegata al sistema dell'euro». «Su questo specifico aspetto – conclude Nesci – M5s sta denunciando tutto, anche alle procure, con la convinzione che l'azione giudiziaria possa frenare l'abuso quotidiano dei burocrati della sanità, strapagati per comprimere la spesa e smantellare la sanità pubblica».