«Scura piazzi il suo ufficio nell'appartamento di papa Francesco, ancora libero». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, rispetto all'insistenza con cui il commissario alla sanità calabrese vuole lavorare nella nuova sede della Regione Calabria, a Catanzaro. «Innanzi alla sua gestione dannosissima, Scura, attaccato al gossip, si preoccupa del luogo più idoneo alla sua poltrona. Così – incalza l'esponente M5s –, egli offende a raffica il buon senso e ignora i bisogni dei calabresi, protetto dal teatro continuo nel Pd, finto avversario dei suoi deliri». «La sanità della Calabria – precisa la deputata – deve uscire dal commissariamento, utile soltanto agli amici del ministro della Salute, che con Alfano vorrebbe trasferirsi in casa Pd. L'immobilismo politico davanti alla gestione Scura-Urbani è più grave degli abusi dei due, delle loro provocazioni e omissioni, barzellette e malefatte. La soluzione è che il governo disponga l'uscita dal commissariamento, affidando il piano di rientro alle istituzioni elettive». «Nei fatti – continua la parlamentare M5s – il commissariamento è peggiore degli inadempimenti che l'hanno prodotto. Nell'assoluta autoreferenzialità di Scura e del suo vice Urbani, ci resta lo scandaloso regalo di 3 milioni annui a Kpmg, l'irrisolto e la buffonata della Cardiochirurgia di Reggio Calabria, la beffa verso gli ospedali di Trebisacce e Praia, l'illecita pioggia di finanziamenti regionali al policlinico dell'Università di Catanzaro, la montagna di denari a certe cliniche, i divieti infondati all'apertura di strutture, il caos totale nelle nuove assunzioni et coetera. Il tutto mentre i vertici nominati dal governatore regionale firmano ogni cosa». «Circa l'accusa di Scura di omertà dei calabresi – conclude Nesci –, gli ricordiamo che da due mesi deve spiegare con quali criteri ha ripartito i soldi un tempo destinati alla Fondazione Campanella».