L'ex sindaco di Pizzoni contro la decisione dell'Azienda sanitaria provinciale di rimodulare le sedi di continuità assistenziale a causa della carenza di personale
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Mancano medici al punto da non poter tenere aperte tutte e 39 le postazioni di Guardia medica presenti nella provincia di Vibo Valentia. L'Asp ha deciso dunque di accorparne alcune: Simbario e Mongiana andranno con Serra San Bruno; Pizzoni con Soriano; Capistrano con Fabrizia; Gerocarne con San Nicola da Crissa; Drapia con Spilinga; Sant’Onofrio con Stefanaconi e Polia con Monterosso. Una scelta che non è piaciuta a molti e contro cui diversi amministratori si sono scagliati.
A Pizzoni ad intervenire è stato l’ex sindaco Tiziana De Nardo, e attuale consigliere comunale di opposizione, che parla di «scelta scellerata» da parte dell’Asp che così «dimostra la poca cognizione e conoscenza del territorio ancor di più dell’entroterra vibonese».
«Negli anni scorsi – aggiunge -, durante il mio mandato da sindaco avevamo già affrontato la problematica e si era superata perché io stessa in riferimento al ruolo occupato spiegai quanto poco fosse applicabile l’accorpamento alla guardia medica di Soriano. Innanzitutto non capivo e continuo a non capire perché bisognava mantenere la Guardia medica di Soriano a discapito di Pizzoni e Vazzano. Soriano quantomeno ha già una postazione 118 per sopperire ad eventuali situazioni particolari. Per i nostri territori mal collegati da strade disagevoli che distano almeno 8 km, tra smottamenti e tornanti, sta a significare che una problematica qualsiasi di un cittadino di Pizzoni e Vazzano non verrà mai risolta perché lo stesso preferirà recarsi in ospedale ed i più vicini distano 25 km e già di loro sono oberati per altri motivi di cui siamo tutti a conoscenza con il conseguente sovraffollamento e creando disservizi vari. Non tenendo conto che se il medico di guardia da Soriano dovesse fare una domiciliare a Pizzoni o Vazzano, nel frattempo della vista e la logistica di spostamento si può dire che finirebbe il turno con l’aggravante di lasciare vuota per diverse ore la postazione stessa. E sottolineando che una guardia medica può sostituire in alcuni casi alle chiamate di codice più leggero per il 118 evitando così di tenere l’equipe medica occupata in interventi minori rispetto a situazioni più pericolose».
E ancora: «Mi chiedo se coloro che eseguono questi tagli hanno idea davvero dei disagi, della conoscenza e contezza del territorio, dove la popolazione anziana con le conseguenti precarietà di mobilità è di gran numero superiore rispetto ai giovani. E quindi i presidi di guardia medica sono elementi di sostegno sanitario imprescindibili e pertanto i cittadini confidano anche per la propria sicurezza in una presenza assistenziale medica sul territorio. Non si fanno i tagli a discapito dei cittadini! Confido – conclude De Nardo – nel nostro presidente Occhiuto e nel consigliere Comito delegato Sanità, che possano rivedere delle situazioni con il loro buon senso piuttosto che con la superficialità dimostrata da altri che vorrebbero desertificare i territori».