Il commissario regionale chiede maggiori controlli: «La Calabria non può attendere anni ed anni per vedere scoperchiata la pentola degli illeciti amministrativi e non»
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«Contro la ‘Ndrangheta servono strategie di prevenzione». Lo afferma in una nota stampa il commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno che spiega: «Ripetutamente la Lega ha segnalato, richiamato e chiesto interventi immediati sul fronte dei controlli preventivi in tutti i settori ove si genera ricchezza o si spendono le risorse assegnate alla Calabria, e, anche, all’intera nazione. Il sistema ‘ndrangheta non è un problema dei soli calabresi, ma una questione che riguarda l’Italia, l’Europa e il mondo intero».
La 'ndrangheta, aggiunge, «oggi lavora sottotraccia per come risulta dall’ultima relazione semestrale della Dia sulle mafie italiane e straniere. Non esiste più il mafioso con la coppola ed il fucile, ma un mafioso gentile, con giacca e cravatta, che cerca contatti con ambienti istituzionali e aggredisce le istituzioni dal loro interno con la corruzione, infiltrandole più che combattendole. Questa strategia, più volte indicata dal dottor Gratteri, ripresa dal dottor Bombardieri, e, infine emergente dalla segnalata relazione, ha contribuito al suo rafforzarsi e consolidarsi nel tempo, proprio in virtù di rapporti di affari e con propri legami. Anche grazie a chi non vedeva o faceva finta di non vedere, e spesso in passato, anche a chi ha sottovalutato, appositamente, la pericolosità di questa potentissima organizzazione criminale e le sue proiezioni nazionali ed internazionali. Questo - sostiene Saccomanno - è il pensiero esplicito del capo della Procura di Reggio Calabria, essendo più che evidente che la ‘ndrangheta negli anni ha coltivato i rapporti con le istituzioni, ha controllato il sistema elettorale, e, ora, con le risorse del Pnrr che arriveranno, allarga sempre più le braccia per raccogliere il più possibile di queste risorse».
Quindi, secondo il commissario della Lega, «è indispensabile, ora, una strategia di controllo preventivo, per come già richiesto dalla Lega, e, anche e in particolare, la definizione veloce delle tante inchieste pendenti che hanno già abbondantemente ricostruito la posizione e collocazione del sistema criminale e i legami che hanno sempre più condizionato la crescita della Calabria e la realizzazione di una nuova mentalità e, specialmente, di una nuova classe politica e dirigente. La Calabria non può attendere anni ed anni per vedere scoperchiata la pentola degli illeciti amministrativi e non: vi è la indispensabile necessità che le indagini vadano avanti e colpiscano quella parte della politica, dell’imprenditoria, delle imprese che vivono alle spalle delle persone per bene. Ogni minuto, ogni ora, ogni settimana di ritardo - sottolinea - danneggiano, pesantemente ed irrimediabilmente, quelle comunità e quel sistema sano che vorrebbero un territorio e una collettività aperta alle iniziative, senza il disastroso condizionamento del sistema corrotto e della mentalità mafiosa. Ma - conclude - i ritardi colpiscono profondamente come le cellule tumorali quando non si interviene immediatamente e si affonda in profondità il bisturi. Ritardi, che agevolano la criminalità, umiliano chi crede ancora nella giustizia, fan perdere di credibilità le Istituzioni e consentono una radicazione sempre più profonda».