Sui temi della sanità, in Calabria molte domande senza risposte. Lo sostiene Massimo Misiti, coordinatore regionale del Movimento 5 stelle: «Il percorso gestionale della sanità calabrese -scrive in una nota- offre motivi di  “chiacchiericcio” quotidiano e di alto disappunto per chi da utente non necessita di proclami. Non sono state esaurite le risposte sul contratto commerciale tra la Calabria e l’ambasciata cubana riguardo l’uso della professionalità dei sanitari che risaltano ancora delle domande alle quali sembra che il “tutto scorre” sia il modus operandi al quale i cittadini calabresi devono soccombere».

Il caso dei medici cubani

«Ma alcune domande - continua forse meritano delle risposte: i medici cubani dopo aver avuto la certificazione che parlano italiano, da parte di chi? Avranno una copertura assicurativa? E su quali fondi questa graverà? I medici e i prestatori d’opera assunti nel periodo Covid avranno le loro spettanze? Quando?».

I temi della prevezione e emergenza-urgenza

Misiti chiede ancora: «A che punto è la valutazione della programmazione degli screening oncologici, cardiologici e la organizzazione della cura delle patologie materno infantili. La rete dell’emergenza urgenza, dopo aver inserito con protocolli d’intesa anche il policlinico Mater Domini, è stata ridisegnata? Quando sarà operativa? Si ricorda che in Calabria c’è un servizio di elisoccorso che ha in uso 5 elicotteri (per un 1,9 milioni di abitanti) e in Lombardia 4 elicotteri (10 milioni di abitanti) come mai il tasso di utilizzo degli elicotteri è inferiore nell’emergenza? E ancora quanti sono i posti letto abilitati nelle strutture ospedaliere pubblico, con che turnover, e quanto è il peso specifico delle prestazioni?».

Per Misiti, «affinché la Calabria abbia un ruolo ed una voce ascoltata a livello della Conferenza Stato regioni vi è la possibilità che rientri in quanto definito dagli articoli 14 e 15 del D.Lgs 68/2011 che permette la perequazione dei fondi tra il gettito prodotto e quanto necessario per erogare le prestazioni essenziali socio-sanitarie valorizzando il costo standard differenziato per macro aree per come stabilito dall’art.9 della legge 42/2009? Il presidente della Regione Calabria, nonché commissario e responsabile per la Sanità regionale, penso si trovi di fronte alla necessità di porre rimedi tangibili di fronte - conclude - alla lentezza di chi dovrebbe essergli d’aiuto in un percorso emergenziale mentre lo fa esporre nella richiesta di proroghe invece che supportarlo nella soluzione di problemi quotidiani».