Giunto al termine il periodo di tirocinio, il Comitato precari Mibact ripercorre le esperienze vissute con l'auspicio di poter fare nuovamente parte di questa realtà
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«Fare un resoconto di un anno di tirocinio così intenso non è facile. E’ stato un anno ricco di esperienze che ci ha offerto la possibilità di esprimere le nostre attitudini ma anche le nostre competenze», inizia così la nota del Comitato Precari del Mibact a conclusione del periodo di tirocinio negli istituti Mibact della
regione Calabria.
«Siamo in 281 con lauree attinenti alle materie proprie dei beni culturali, architetti, archeologi, ingegneri, archivisti, geologi, laureati in scienza e tecnologia dei beni culturali e in statistica, a cui è stata data la possibilità di operare nell’ambito della promozione e valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale nel senso più pieno del termine laddove per beni culturali oggi come ieri è valida la definizione di beni intesi come testimonianza materiale avente valore di civiltà. La finalità dunque del nostro percorso è stato quello di migliorare i livelli di efficienza ed efficacia delle attività tecnico/amministrative degli Istituti MiBACT della Calabria e ottimizzare la valorizzazione e la fruizione dei luoghi di Cultura della regione. Un’importante occasione formativa e professionalizzante che ha avuto un buon esito basato su un rapporto di reciprocità tra gli enti che ci hanno accolto e noi tirocinanti, fra i tutor, operanti negli istituti MiBACT ospitanti, che attenti e scrupolosi, hanno saputo infonderci l’amore per tutto ciò che è l’arte, l’archeologia l’architettura e la storia del nostro paese e noi che, d’altra parte, abbiamo affiancato il loro lavoro cercando quanto più possibile di renderci utili nello svolgimento dei nostri compiti».
«Le attività svolte sono state diverse: attività di studio e ricerca nel settore artistico, archeologico, architettonico e demo-etnoantropologico; casi concreti per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale; attività di catalogazione e inventariazione dei Beni e del patrimonio storico e artistico e demo-etno-antropologico; collaborazione a predisposizioni di mostre, percorsi museali, allestimenti musivi e multimediali; attività di didattica museale, di monitoraggio delle fasi di avanzamento dei lavori di conservazione restauro e restauro conservativo; attività di collaborazioni con associazioni per la promozione e valorizzazione e fruizione del patrimonio storico artistico della nazione, custodia e vigilanza dei beni, oltre che attività di supporto e affiancamento del personale tecnico/amministrativo operante negli istituti MiBACT. Le conoscenze e le competenze acquisite durante il tirocinio, sono state arricchenti e si possono sintetizzare nell’aver acquisito un certo grado di autonomia nella gestione delle attività amministrative e del settore dei Beni e delle attività Culturali, richiedendo anche un grande impegno da parte nostra che con la nostra attività abbiamo cercato di sopperire quanto più possibile a quella carenza di personale che caratterizza già da tempo tutti gli istituti MiBACT della nostra nazione».
«Il 30 giugno u.s. per la maggior parte di noi il tirocinio è giunto al termine e molto è rimasto nei nostri occhi e nel nostro cuore. La consapevolezza, soprattutto che, come direbbe Gustav Mahler "Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco" e per utilizzare l’aforisma ‘’La cultura non si ferma’’ dell’ iniziativa promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo ci auguriamo di poterne fare di nuovo parte. Un ringraziamento particolare ai nostri tutor, in quanto la funzionalità della formazione del tirocinante è strettamente connessa alla disponibilità e alla professionalità del tutor formatore; e a tutti coloro, così come i referenti delle 3 sigle sindacali CGIl, UILTemp e CISL che ci hanno sostenuto e che continuano a farlo».