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L’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone, ha partecipato con notevole entusiasmo alla settimana organizzata dalla Coldiretti Calabria ad Expo Milano. La sua presenza, a conferma di una sintonia e ispirazione dell’azione della Coldiretti alla Dottrina Sociale della Chiesa, ha impreziosito le innumerevoli iniziative che la Coldiretti Calabria ha dispiegato nella rassegna internazionale. Mons. Bertolone, dopo aver visitato il padiglione Coldiretti, si è espresso positivamente i contenuti e l’impeccabile organizzazione soffermandosi in particolare sulle potenzialità che l’agroalimentare può offrire alla Calabria ed in particolare ai giovani. L’Arcivescovo, ha commentato che questo “è il volto e il cure bello della Calabria perché la terra parla di noi attraverso la sincerita? dei suoi frutti e del lavoro dell’uomo e racconta il nostro cuore di uomini in cammino”. Mons. Bertolone, ha partecipato all’incontro tematico sull’agricoltura sociale, nel corso del quale, è stato firmato con la direttrice Angela Paravati, un protocollo d’intesa con l’Istituto Penitenziario Ugo Caridi di Siano (Catanzaro) che in collaborazione con Coldiretti Calabria, Giovani Impresa Calabria e Fondazione Campagna Amica Calabria, stabilisce l’organizzazione di programmi di orticoltura, che producono valore, senza richiedere ingenti investimenti. Lo scopo è di insegnare ai detenuti competenze spendibili sul mercato, ridurre la recidività e rifornire la mensa della struttura carceraria di prodotti freschi a km zero. “L’agricoltura sociale – ha commentato il presule- è un anche uno strumento di riappropriazione dell’individuo del proprio ruolo in società da un punto di vista professionale, visto che una delle finalità è favorire il reinserimento nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione delle tecniche e le pratiche agricole”. Ha ricordato l’enciclica di Papa Francesco che si rifà all’invocazione di San Francesco Laudato sì, dove ha rilevato “ il valore della terra, come casa comune, come una sorella con la quale condividiamo la nostra esistenza, come una madre che ci accoglie tra le sue braccia, con uno stile di vita nuovo, capace di guardare anche ai poveri e indigenti”. Pietro Molinaro, nel ringraziare l’Arcivescovo ha ribadito che “questo tipo di agricoltura, che Coldiretti è impegnata a portare avanti, può essere definito anche “multifunzionale“, poiché realizza percorsi terapeutici, riabilitativi e di reintegrazione dei soggetti interessati”.